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Formazione e reclutamento dei docenti con il metodo della ricerca e dei laboratori: la lezione di Francesco De Bartolomeis

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“Francesco De Bartolomeis. Intelligenza e creatività” è il titolo di un ebook realizzato dalla Associazione Gessetti Colorati di Ivrea che rende omaggio ad un grande della pedagogia italiana del Novecento.
De Bartolomeis, autore di testi importanti e soprattutto ideatore del “metodo dei laboratori” per la formazione dei docenti, ha felicemente compiuto 104 anni nello scorso mese di gennaio.

L’autrice del volumetto, Annamaria Gifuni, ripercorre le tappe principali del percorso scientifico del maestro, allievo a sua volta del filosofo e pedagogista Ernesto Codignola.
La prima esperienza intellettuale di De Bartolomeis si colloca negli anni del dopoguerra ed è segnata dai suoi studi sull’educazione inglese, su Decroly, Montessori, Pizzigoni e sulla scuola attiva in genere.

“L’autrice – spiega Enrico Bottero nella prefazione – ricorda il punto di svolta rappresentato dalla pubblicazione nel 1953 del volume La pedagogia come scienza. In questo testo De Bartolomeis rompe con la tradizione pedagogica spiritualista e idealista in nome di una pedagogia scientifica che si nutra dei dati positivi delle scienze dell’educazione”.
“De Bartolomeis – prosegue Bottero – è uno di quegli uomini che, cresciuti nella scuola dell’Italia fascista, hanno saputo prendere le distanze dall’ideologia nazionalista e dalla muffa culturale con cui il regime aveva ingessato e isolato la cultura italiana. Come intellettuale, egli non poteva non riconoscere la statura culturale di Giovanni Gentile ma ciò non gli impedì di prendere le distanze dalle conseguenze pedagogiche e politiche del pensiero del filosofo dell’idealismo”.
“Dietro la retorica della “bella lezione” ancora oggi esaltata da molti intellettuali – sottolinea Bottero – si maschera un autoritarismo, diretto o indiretto (l’insegnante seduttore), l’avversione nei confronti della ricerca scientifica e delle tecniche come strumenti per affrontare i problemi educativi”.

In apertura del volumetto, l’autrice ricorda il tema della centralità della ricerca a cui De Bartolomeis aveva dedicato la sua prima opera importante, La pedagogia come scienza, e un testo diventato un vero e proprio best-seller negli anni settanta, La ricerca come antipedagogia.
Secondo De Bartolomeis l’insegnante deve essere un ricercatore e, come tale, aiutare gli allievi a procedere con il metodo della ricerca.
“Per questa ragione – ricorda Bottero – dal 1972, a Torino, egli realizza una sperimentazione di laboratori a livello universitario con l’obiettivo di mettere a punto “strategie per avviare e sviluppare innovazioni nella scuola ordinaria. Il sistema dei laboratori non viene proposto come semplice accompagnamento delle attività scolastiche ma punta a diventare l’ossatura della scuola stessa”.

Questa esperienza segnò uno dei momenti più innovativi della nostra recente storia dell’educazione e rappresenta ancora oggi un modello di riferimento per l’organizzazione delle attività di formazione dei docenti.
Il volume è arricchito da un capitolo conclusivo in cui sono raccolte le testimoniante di allievi del maestro e di persone che hanno collaborato professionalmente con lui.

L’ebook può essere scaricato gratuitamente dal sito della Associazione.