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Formazione, negli Alberghieri arrivano i corsi per esperti panificatori

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Il mercato del lavoro richiede sempre più insistentemente figure professionali nel campo alimentare. In particolare quella dei produttori di pane. È questo il motivo che, il 5 aprile l’Assipan, ha portato l’Associazione italiana panificatori e affini aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, e il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca a firmare una protocollo d’intesa: l’intento dell’accordo è quello di avviare una serie di corsi di panificazione presso gli istituti Alberghieri statali professionali.
I corsi, quindi, favoriranno la formazione di figure di elevato livello professionale nel settore panario. Per il presidente di Assipan, Claudio Conti, e per il direttore generale per l’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore del ministero dell’Istruzione, Raimondo Murano, il protocollo d’intesa “rappresenta la base per lo sviluppo di una ottima opportunità formativa che consentirà la creazione di una figura professionale di panificatore più moderna, più completa e in linea con le nuove esigenze espresse dalla società”.
La speranza è che nei prossimi mesi accordi di questo genere possano essere avviati anche per specializzare le tante figure professionali che annualmente vengono richieste da industrie e imprese: in cima alla lista ci sono idraulici, farmacisti, sviluppatori di software, infermieri, progettisti meccanici, metalmeccanici. Tra gli operai specializzati spicca la carenza di carpentieri. Ma anche di tornitori e autisti di pullman. E tra gli artigiani copritetti e pavimentatori, che si aggiungono alle carenze ormai croniche di parrucchieri ed estetisti. Richieste che nella maggior parte dei casi, anche negli anni di peggiore crisi economica e lavorativa, non portano alla assunzioni. Il motivo? Paradossalmente, è per la mancanza di aspiranti specializzati o adeguatamente preparati. Rimane solo un dubbio: capire se docenti e agenzie che operano nel campo dell’orientamento formativo abbiano ben presente questa situazione. E se, soprattutto, la comunichino chiaramente i tanti giovani indecisi sul loro percorso formativo e professionale.