Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Gelmini: col nuovo anno più tempo pieno e “stretta” sulle riforme

Gelmini: col nuovo anno più tempo pieno e “stretta” sulle riforme

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Aveva ragione il ministro quando per mesi ci ha detto che nell’anno scolastico 2009/10 l’introduzione del maestro prevalente avrebbe comportato un incremento degli alunni che fanno tempo pieno: in effetti, rispetto agli ultimi anni l’aumento di adozioni delle 40 ore settimanali è passato da un trend costante dello 0,9% all’attuale 2% (complessivamente saranno 36.508 in tutto le classi a tempo pieno). Ad annunciarlo è stato direttamente il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi nella quale ha illustrato le novità dell’anno scolastico alle porte. “Grazie ai dati fornitici dall’ufficio statistica del ministero dell’Istruzione – ha spiegato Gelmini – ora la verità viene a galla: il disastro preannunciato dalla sinistra, a seguito della riforma della scuola primaria approvata dal Governo, non si è verificato. Quest’anno con l’introduzione del maestro prevalente e l’abolizione delle copresenze nella scuola primaria 50.000 bambini in più avranno il tempo pieno: 35.000 in prima elementare, dove si attiveranno 2.191 classi di tempo pieno in più, e 15.000 in più dalla seconda in poi, dove rispetto all’ anno scolastico precedente l’aumento sarà di 1.505 bambini“.
Il ministro Gelmini non è stato invece un buon ‘profeta’ quando ha prefigurato, citando accurati studi di settore, l’incremento degli alunni che si sarebbero avvalsi del tempo pieno decisamente più cospicuo (con numeri a due cifre) rispetto a quello che si è poi realizzato. Del resto, come anche sostenuto continuamente da sindacati ed opposizione, il taglio di migliaia di posti di lavoro difficilmente avrebbe potuto permettere aumenti consistenti dei moduli didattici protratti sino al pomeriggio.
Il ministro ha comunque puntato l’indice “mai si era registrato un aumento così alto di offerta del servizio da un anno all’altro”. Da sottolineare il dato in controtendenza di alcune Regioni del Sud (Sicilia, Puglia, Sardegna) dove vi sono stati lievi incrementi rispetto all’a.s. 2007/08. E di altre Regioni di Nord (Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte), dove invece la domanda di tempo pieno (anche se sarebbe più probabilmente logica parlare di offerta messa a disposizione dall’Usr) si è leggermente ridotta.
Complessivamente q
uest’anno una classe primaria su tre (il 30,4%) praticherà il tempo pieno, composto da 40 ore settimanali e affidato a 2 insegnanti. La gran parte degli alunni (69,6%)  farà scuola attraverso il docente prevalente: il 58,6% rimarrà in classe 30 ore la settimana; appena l’11% tra le 24 e 27 ore.
Nei prossimi giorni il ministro – ha annunciato Giuseppe Cosentino, capo dipartimento del Miur – emanerà un atto di indirizzo specifico per la scuola primaria che valorizzerà l’autonomia dei singoli istituti sul fronte dell’organizzazione scolastica: i docenti prevalenti verranno investiti anche del ruolo di tutor, in modo da meglio coordinare i rapporti con le famiglie“.
Durante la conferenza il ministro Gelmini ha anche colto l’occasione per ribadire l’intenzione dell’intero Governo a portare a termine la riforma sullo stato giuridico e formativo dei docenti:non esiste – ha detto – una buona scuola senza docenti motivati, preparati e ben pagati. È un tema che questa legislatura intende sicuramente affrontare: in Parlamento sono già depositati due provvedimenti di legge molti simili realizzati uno dal centro-destra ed uno dal centro-sinistra. Potremmo fare una riforma bipartisan che – ha sottolineato – duri più di un singolo governo. Ce lo chiede l‘Ocse ed il buon senso. Per questo, anche se non avremo un consenso trasversale la maggioranza saprà comunque assumersi le sue responsabilità andando avanti comunque”.
La conferenza di Palazzo Chigi è servita poi per annunciare (oltre che il rinnovamento del sito internet del Miur e l’attivazione di un canale web tv) l’attivazione di un nuovo piano di comunicazione, una sorta di “filo diretto” da attivare con studenti, docenti, famiglie, dirigenti, personale della scuola su tutte le novità che investiranno la nuova scuola superiore. Gelmini ha detto di voler avviare, sino a dicembre, un vero e proprio “confronto, che favorisca un dialogo apolitico ma basato sui contenuti e faccia tesoro delle buone pratiche presenti sul territorio: sono previsti diversi incontri e convegni, in modo che della riforma vengano resi partecipi tutti. L’obiettivo è “condividere e possibilmente anche arricchire i contenuti dei regolamenti sui licei, sugli istituti tecnici e professionali prima che questi provvedimenti ritornino in Consiglio dei ministri in seconda lettura“. Una volta approvata la riforma, a gennaio l’attenzione si concentrerà sulle famiglie: così potranno”scegliere in modo consapevole e conoscere i contenuti dei nuovi indirizzi“. Il ministro ha comunque voluto sottolineare che “i regolamenti rimangono subordinati alla conferenza Stato-Regioni: un’approvazione – ha concluso – che spero arrivi al più presto“. Anche perché in caso contrario tutto il resto servirebbe a ben poco.