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Genitori separati, anche la scuola viene coinvolta. A pagare però è sempre l’alunno [INTERVISTA]

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La separazione dei genitori di un alunno ricade, purtroppo, anche sulla scuola. I divorzi, infatti, non lasciano fuori dalle contese di mamma e papà nemmeno le istituzioni scolastiche, che devono fare i conti con gli attacchi dell’una o dell’altra parte. Le molestie burocratiche che scaturiscono dalle richieste di un genitore e dell’altro non si contano, con diritti pretesi e quasi mai niente doveri.

Il risultato della continua battaglia fra i separati è che la scuola si trova a centro di due fuochi e che l’alunno, già tartassato e stressato dalle vicende domestiche, si ritrova la guerra anche in un luogo neutrale che non dovrebbe essere teatro di lotte.

Si crea spesso, a tal proposito, la situazione seguente: i genitori divorziano e uno dei due allontana l’altro dalla vita, anche scolastica, del figlio. Molto spesso è il padre ad essere escluso dalla vita del proprio figlio, ma in generale, si crea una situazione che vede il genitore messo “fuori gioco” vittima insieme al figlio.

Proprio poco tempo fa abbiamo ospitato una riflessione sul tema delle lotte dei due genitori che coinvolgono pesantemente la scuola.

Dal canto suo il Ministero è intervenuto sul tema con la circolare n. 5336 del 2 settembre 2015 a cui si aggiungono le istruzioni operative.

Quello che risulta evidente è che la scuola ha un ruolo comunque importante nelle vicende di separazione dei genitori.

A proposito di bigenitorialità, abbiamo ascoltato l’associazione Mantenimento diretto Movimento per l’uguaglianza genitoriale, un associazione legalmente riconosciuta presente in tutta Italia.

La mission di MdM prevede la piena realizzazione di principi fondamentali quali bigenitorialità, uguaglianza genitoriale e cogenitorialità; ovvero la possibilità per tutti i bambini di coppie separate di poter godere della presenza costante del proprio papà e della propria mamma, anche dopo la fine del rapporto coniugale. Questo vuol dire uguali diritti e doveri per entrambi nei confronti dei loro figli e una gestione di questi ultimi, dettata dal buon senso per il loro vero interesse come assoluta priorità.

Come interlocutori del movimento, abbiamo posto alcune domande a Luca Falsaperna, referente dell’associazione a Catania, il presidente Salvatore Di Martino ed il responsabile medico-scientifico Matteo Bernini.

 

Anche la scuola è coinvolta nella questione della bigenitorialità. Quali sono le principali problematiche che avete riscontrato?

Il tema della bigenitorialità è un tema trasversale che riguarda ogni aspetto della vita del minore, sia quando trascorre il proprio tempo in ambito familiare sia quando trascorre il proprio tempo nell’ambito delle varie agenzie educative, prima di tutto la scuola. La difficoltà principale è legata alla scarsa circolarità delle informazioni relative alla vita scolastica del minore, così che capita assai frequente che la vita scolastica finisca per essere monopolio esclusivo di un solo genitore.

 

La Circolare n. 5336 del 2.9.15 del MIUR ha avuto ricadute positive, secondo voi?

Purtroppo non è mai stata uniformemente applicata su tutto l’intero territorio nazionale né sono sempre stati colti tutte le possibili implicazioni del principio di bigenitorialità. Non sono infatti mancati casi in cui le informazioni scolastiche sono state rivolte, ovvero s’è ritenuto sufficiente il coinvolgimento diretto di un solo genitore con tutto ciò che ne è conseguito per il minore sul piano del suo diritto a ricevere cura, educazione ed istruzione da entrambi i genitori senza distinzione di sesso. Per non parlare dei casi in cui s’è consentito che tutta l’attività amministrativa potesse essere svolta da un solo genitore con esclusione dell’altro.

 

Come si inserisce la questione legata alla bigenitorialità con il decreto Pillon?

Il disegno di legge 735, meglio noto come ddl Pillon, mira a rendere effettivo il principio di bigenitorialità presente nel nostro ordinamento giuridico sin dall’approvazione della costituzione e dalla ratifica delle Convenzioni dei diritti Universali dell’Uomo, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, della Convenzione di New York sui diritti del Fanciullo. Nonostante infatti esiste sin dal 2006 una norma che abbia cercato di rendere efficace questo diritto, così non è mai effettivamente avvenuto con la conseguenza che in caso di separazione, uno dei genitori, quasi sempre il padre, pur in mancanza di effettive ragioni viene escluso dalla vita di un figlio con gravi ricadute anche sulla salute fisica, oltre che psichica, del minore. Ogni anno sono oltre 100.000 i bambini coinvolti in una separazione o in un divorzio e che, a causa di una vera e propria disapplicazione di un principio universalmente applicato sono costretti a vivere una condizione di affido monogenitoriale che, non solo mette l’Italia in fondo alle classifiche di benessere psicofisico dei minori figli di genitori separati, ma la fa continuamente condannare dalle corti internazionali, prima tra tutte la Corte EDU per violazione del diritto all’integrità delle relazioni familiari.

 

Quali potrebbero essere delle misure adeguate per garantire i diritti degli alunni?

La circolare ministeriale rappresenta sicuramente una buona base di partenza se solo fosse applicata in tutte le scuole e non a macchia di leopardo, e se ne venissero colte tutte le possibili implicazioni dall’iscrizione dell’alunno a scuola all’invio delle comunicazioni scolastiche alla possibilità di introdurre modalità alternative al colloquio frontale con l’introduzione di modalità telematiche per favorire genitori che per varie ragioni vivono in città diverse da quelle dei figli.

Quali sono le prossime iniziative riguardanti la vostra attività?

La nostra associazione sta realizzando una serie di iniziative volte sia a dare visibilità al problema che a favorire il confronto anche con chi ritiene di dover contrastare l’iter legislativo del ddl 735. In questi giorni stiamo realizzando un sondaggio mediante la somministrazione di oltre 5000 questionari in oltre 30 città italiane per conoscere l’opinione dei cittadini. Le risposte che abbiamo fino ad oggi ricevuto dimostrano che quando gli italiani sono messi difronte al problema di come disciplinare il futuro dei figli separati senza che intervengano condizionamenti ideologici, i risultati sono pressochè coerenti con le indicazioni previste dal ddl. I risultati verranno presentati entro il prossimo mese di luglio e verranno messi a disposizione della Commissione Giustizia del Senato e degli esperti perchè li possano studiare ed approfondire. Ed ultimo, ma non certo per ordine di importanza, organizzeremo a novembre una giornata di studi in occasione del prossimo anniversario del trentennale della stipula della Convenzione di New York, anche in questo caso, in collaborazione di importanti esperti italiani ed internazionali. In molte città infine, stiamo presentando il registro della bigenitorialità che darà la possibilità a tutti quei genitori che lo richiederanno, di accedere a tutte le notizie riguardo ai loro figli in ambito scolastico, ospedaliero ed amministrativo.
Prossimo appuntamento a Catania sabato 25 Maggio ore 10.30 presso la sala Coppola del Comune, per la conferenza stampa che presenterà l’iniziativa.