
Tredici dischi incisi dal 1993 ad oggi, due partecipazioni a Sanremo giovani, e poi contest, teatro e tante altre performance. L’ultima, importante, il concerto allo stadio Maradona di Napoli con circa 17.000 spettatori. Non male per Gianni Fiorellino, cantautore napoletano quarantene, diplomato in pianoforte, che conosce bene la musica e i testi. E che conosce bene certi ambienti ‘sensibili’ di Napoli e della Campania, in cui i più giovani nati in famiglie sprovviste di strumenti culturali adeguati, sono potenzialmente le prime prede della malavita organizzata.
Per sensibilizzare gli adolescenti delle periferie più a rischio, Gianni Fiorellino – come riportato dal quotidiano La Repubblica – si racconta a scuola, protagonista di un ciclo di incontri con i ragazzi di diversi istituti superiori del napoletano. Un’occasione cercata e fortemente voluta dal cantante per condividere con una platea di studenti delle secondarie di secondo grado le esperienze, i momenti decisivi e le tante svolte che hanno caratterizzato la sua carriera e il suo percorso di uomo.
Il tour è partito da Scampia, in un’aula dell’Università Federico II nel nuovo complesso edificato lì dove fino a poco tempo fa sorgeva la Vela H, una delle sette vele, gli enormi edifici che per molti anni sono stati luoghi di degrado, simbolo di molti dei problemi di Napoli e che oggi accoglie gli studenti dei corsi di Laurea Triennale e Magistrale delle Professioni Sanitarie.
A Scampia, Gianni Fiorellino ha incontrato qualche giorno i ragazzi e le ragazze delle scuole, prima tappa di un lungo giro che tra il 5 e il 17 novembre porterà il cantautore ad Aversa, Secondigliano, Chiaiano, Mugnano, San Giovanni a Teduccio, Pimonte, Frattamaggiore, Grumo Nevano, Marano.
L’iniziativa, intitolata “Mi racconto a scuola”, si collega alla promozione del libro di Gianni Fiorellino, “Solo se c’è amore”, e nasce all’interno del progetto speciale “Incontro con l’autore” promosso dalla Leone Produzioni e da Armando De Nigris Editore con il sostegno della Regione Campania nell’ambito delle attività di promozione della lettura.
“Sono occasioni preziose – ha dichiarato a Repubblica il musicista – che mi consentono di ascoltare tanti ragazzi, di confrontarmi con il loro modo di vedere le cose e magari, facendo tesoro di come è andata la mia vita, dare loro qualche buon consiglio, come farebbe un fratello maggiore, per scansare i tanti diavoli che affliggono le nostre esistenze ed evitare di diventarne preda”.
Fiorellino non ha la presunzione di ergersi a maestro di vita ma è fermamente convinto nelle possibilità di accrescimento, soprattutto umano, che possono scaturire da un confronto diretto, senza filtri o preconcetti: è importante costruire la vita inseguendo un sogno – ha detto ai ragazzi venuti ad ascoltarlo – coltivando una passione. Ma bisogna farlo con la tenacia, lo studio e con tutto l’impegno e il sacrificio che ci vuole. Alla fine – ha concluso scherzando – chi lo avrebbe mai detto, la mia musica mi ha portato all’Università, addirittura in cattedra!




