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Giubileo degli educatori: IA e educazione, parla Luciano Floridi. Educazione Civica in diretta il 6 novembre, ore 11 – ISCRIVI LA CLASSE

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In questi giorni, e fino al 1 novembre, si tiene a Roma il giubileo degli educatori. A questo momento di incontro è stato chiamato a portare il suo punto di vista anche Luciano Floridi, tra i massimi studiosi di intelligenza artificiale e etica dell’intelligenza artificiale. A lui si devono parole ‘uso comune come infosfera ma anche nuove visioni come la proposta de modello che lui chiama Filosofia (e poi anche etica) dell’informazione.

L’intervento proposto al giubileo degli educatori è stato pubblicato ieri in quella che lui stesso chiama “sintesi estesa”.

Si tratta di un intervento davvero cruciale che chiede di ripensare il senso dell’educazione al tempo dell’IA.

Ma andiamo con ordine e presentiamo una sintesi del pensiero e della proposta che Luciano Floridi intitola così: l’Educazione come competenza linguistica: ripensare la scuola nell’Era Digitale

In un mondo sempre più saturo di informazioni e pervaso dalle tecnologie digitali, il modo in cui concepiamo l’apprendimento deve evolvere. La proposta di Floridi offre un quadro concettuale per il futuro dell’istruzione digitale, basato su un’idea fondamentale: l’educazione deve essere riconcettualizzata come “competenza linguistica” attraverso i diversi “linguaggi dell’informazione”. Ciò comporta la ridefinizione dello stesso concetto di imparare

1. Imparare è come acquisire una Lingua

Floridi suggerisce che apprendere qualsiasi materia è come imparare una lingua, intesa come un sistema di simboli e regole che permettono la creazione di significato. Questa “competenza linguistica” non si limita alla lingua parlata o scritta, ma è una capacità di comprendere, usare e creare significato a più livelli: non solo saper produrre informazioni accurate, ma anche saperle usare in contesto e averne un controllo riflessivo (consapevolezza metalinguistica).

Questa prospettiva generalizza il concetto di linguaggio per includere ogni “lingua dell’informazione”.

Quali sono questi linguaggi che la scuola deve insegnare?

Linguaggi Naturali (come l’italiano o l’inglese).

Codici Formali e Numerici (matematica, logica e programmazione).

Sistemi Notazionali e Artistici (notazione musicale, design visivo, architettura, narrazione cinematografica).

Linguaggi Scientifici (dall’archeologia alla zoologia).

L’obiettivo non è solo memorizzare i contenuti, ma raggiungere una “vera fluidità”: la capacità di “leggere” e “scrivere” fluentemente in ciascun mezzo. Questo significa non solo interpretare le informazioni, ma anche generare idee originali al loro interno.

I docenti come e-ducatori

In un panorama digitale in continua evoluzione, gli educatori assumono il ruolo di “e-ducatori”, insegnando continuamente nuove alfabetizzazioni (come il coding, l’analisi dei dati, l’etica dei dati e l’alfabetizzazione critica dei media).

Tradizionalmente, l’istruzione ha posto l’accento sul “sapere cosa” (i fatti, know-that) e sul “sapere come” (le abilità procedurali, know-how). Sebbene entrambi siano essenziali, Floridi avverte che una focalizzazione eccessiva su questi aspetti rischia di formare “consumatori passivi” di conoscenza.

Invece, l’educazione deve trascendere questa tensione tradizionale coltivando capacità orientate al design: saper fare, criticare e rifare i sistemi di informazione stessi.

Oltre fatti e competenze: diventare Designer

I programmi tradizionali – scrive Floridi – preparano principalmente gli studenti come giocatori (utenti finali di programmi esistenti) conoscenza), ma un’educazione completa dovrebbe anche sviluppare osservatori (critici analizzando il gioco stesso) e designer (innovatori che creano nuovi giochi o regole).

Se la formazione si concentra esclusivamente sulla formazione di buoni giocatori, si rischia di creare una “scatola di lusso”: uno scenario da torre d’avorio in cui gli studenti diventano spettatori passivi piuttosto che attivi contributori alla creazione di conoscenza.

Per promuovere una conoscenza attiva, gli studenti devono essere preparati per tre ruoli chiave all’interno del “gioco della conoscenza”:

1. Alice l’Utente: sa come usare e padroneggiare le regole esistenti.

2. Alice l’Intellettuale: sa come analizzare criticamente il gioco e mettere in discussione i suoi presupposti.

3. Alice la Designer: sa come ideare e re-immaginare il gioco creando nuove regole e strutture per la conoscenza.

La scuola deve sviluppare tutte e tre queste abilità. Ciò richiede la coltivazione della “conoscenza del creatore” (maker’s knowledge) – la capacità di creare, progettare, trasformare, curare e comunicare informazioni. Questo approccio unisce l’abilità del fare (techne) con la conoscenza teorica (episteme), preparando laureati che sono generatori attivi di nuove idee e artefatti, e non solo abili utilizzatori di conoscenze esistenti.

Riconcettualizzare l’educazione in questo modo comporta due importanti conseguenze che ne ridefiniscono lo scopo.

La Coltivazione del Capitale Semantico

L’educazione diventa un mezzo per costruire e trasmettere il capitale semantico della società. Questo capitale è la ricchezza immateriale e significativa che l’umanità crea e condivide collettivamente: le nostre idee, le tradizioni, le arti, la conoscenza scientifica e le narrazioni culturali.

Insegnando agli studenti i linguaggi in cui è codificata la nostra conoscenza collettiva, li si abilita a partecipare al dialogo umano in corso. I discenti diventano così non semplici destinatari, ma contributori attivi a questo patrimonio di significato. L’impresa educativa serve quindi a uno scopo più elevato del solo addestramento professionale: è un processo di arricchimento culturale e innovazione.

Plasmare l’Identità nell’Era Post-AI

Infine, la padronanza dei linguaggi dell’informazione modella l’identità personale e i confini della partecipazione e dell’azione (agency) nell’era digitale.

Come affermato da Wittgenstein, “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”. Allo stesso modo, i limiti dei linguaggi dell’informazione che una persona padroneggia definiscono i limiti della sua identità e della sua capacità di agire. Se l’alfabetizzazione di uno studente è confinata a un’unica modalità di pensiero, la sua capacità di impegnarsi nella società e influenzare il proprio futuro è limitata.

Ogni nuovo linguaggio acquisito (ad esempio, il linguaggio della musica per creare canzoni, o il linguaggio della scienza dei dati per risolvere problemi) espande gli orizzonti cognitivi e sociali dello studente. In questo modo, un’istruzione ricca e multi-alfabetizzata è essenziale per l’empowerment personale, preparando gli individui a navigare in ambienti complessi come attori fiduciosi piuttosto che soggetti passivi.

Educazione per l’Innovazione

Il paradigma dell’educazione come competenza linguistica unifica il sapere fattuale con le abilità pratiche, focalizzandosi sulla capacità di dare significato e di esprimersi attraverso vari media. Questo approccio supera le attuali carenze, garantendo che gli studenti siano formati per comprendere e innovare, non solo per eseguire compiti.

Il risultato è una generazione di discenti che sono partecipanti critici nella società dell’informazione, capaci di espandere il capitale semantico e di plasmare il proprio mondo con saggezza, etica e immaginazione. Per noi docenti, ciò significa spostare l’obiettivo principale verso la promozione della comprensione significativa e delle abilità creative, andando oltre la sola focalizzazione sulle metriche di performance.

Verso la piena cittadinanza digitale

Di questo parleremo il 6 novembre, dalle 11.00 alle 12.00, nel corso della lezione in diretta di educazione civica interloquendo con due esperti di scuola ed innovazione educativa e di intelligenza artificiale: Laura Biancato e Ivano Stella.

Come partecipare

I docenti che volessero seguire con la propria classe le lezioni di Educazione Civica in diretta sul canale YouTube della Tecnica della Scuola, possono compilare il seguente form:

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Le classi che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a [email protected], inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.

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