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Graduatorie per insegnare all’estero, si riapre la “finestra” per l’aggiornamento

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Sembra finalmente trovare la luce la “finestra” che permetterà di aggiornare le graduatorie permanenti e gli elenchi di accertamento linguistico. Secondo quanto riporta lo Snals, si prospetta infatti “la possibilità che entro la fine del corrente mese il MAE pubblichi l’O.M. per la riformulazione e l’aggiornamento delle graduatorie permanenti ai fini della nomina all’estero dei docenti, DSGA e Ass. Amministrativi per i prossimi anni”.
Il sindacato autonomo ha anche comunicato che “gli interessati compileranno in forma cartacea sia la domanda, sia gli allegati sia le autocertificazioni che dovranno essere inviate a mezzo raccomandata con A.R. al MAE – DGSP – Ufficio V – Roma, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sulla G.U. del testo dell’O.M. relativa. In data precedente, e quindi presumibilmente a metà del corrente mese, saranno pubblicati all’albo dell’Ufficio V e nel sito internet ministeriale gli elenchi di coloro che hanno superato le prove di accertamento linguistico con i relativi punteggi.
A tal proposito, va ricordato che ai sensi delle vigenti norme il punteggio conseguito nelle prove di accertamento linguistico del 2001 non è più valido, né è possibile far riferimento ai titoli presentati nel 2001; quindi coloro che hanno titolo ad essere inseriti nelle prossime graduatorie devono presentare l’autocertificazione di tutti i titoli posseduti.
Sempre in tema di scuole fuori frontiera, lo Snals ricorda che lo sciopero del 24 novembre, indetto da tutti i sindacati maggiori della scuola “è destinato ad ottenere il consenso unanime di tutti i lavoratori della scuola.
A maggior ragione l’unanimità deve essere realizzata nei corsi e nelle scuole italiane all’estero, dal momento che la cosiddetta spending review ha fortemente penalizzato la nostra presenza all’estero, rendendo estremamente difficile il conseguimento degli obiettivi minimi che una sana politica scolastica deve proporsi”. Se, infatti, il provvedimento previsto dal Governo dovesse diventare esecutivo, il numero degli istituti italiani all’estero (quindi anche dei docenti italiani assegnati) è destinato a ridursi gradualmente, nell’arco di un triennio, del 35%-40%.