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I giovani italiani indietro pure sui metodi contraccettivi

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Che non brillassero in competenze scolastiche è cosa ormai accertata. Meno noto era invece che i nostri giovani fossero anche tra i meno informati nell’uso dei contraccettivi: a rendere pubblico il dato sono stati i medici ginecologi riuniti in questi giorni a Praga per il X Congresso della Società Europea della Contraccezione. I medici hanno spiegato a chiare lettere che, nonostante alcuni segnali di ripresa, l’Italia rimane agli ultimi posti in Europa per l’utilizzo di metodi contraccettivi: la Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ne ha preso atto e, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per i diritti e le pari opportunità, ha avviato un’iniziativa mirata a migliorare specificatamente l’informazione e dell’educazione sessuale: ai nostri ragazzi sembrerebbe, infatti, che non giungano notizie ed informazioni adeguate sull’uso corretto dei vari metodi contraccettivi. Per rendere di pubblico dominio queste informazioni gli esperti hanno quindi auspicato il coinvolgimento della scuola. Qualcosa si sta già muovendo: prima è stata avviata la campagna informativa “Scegli tu“. “Durante il mese di maggio – ha poi annunciato il professore Giorgio Vittori, Presidente Sigo – distribuiremo opuscoli informativi a tutti i ragazzi che si apprestano ad affrontare l’esame di maturità”.
Lo dimostra il fatto che i giovani italiani ricorrono sempre più alle pillole del giorno dopo: modalità anti-gravidanza scelta ormai come un metodo di routine, piuttosto che di emergenza, tanto che suo il consumo nel nostro Paese in 7 anni è cresciuto del 60%. Nel 2006 ne sono state vendute 320mila, il 55% a chi ha meno di 20 anni e il trend è in crescita, tanto che nel 2007 si è arrivati a circa 370 mila.
Una scelta che però per i medici andrebbe valutata meglio. “Le ragazze spesso sottovalutano l’impatto di questo farmaco, un vero shock ormonale”, ha detto Rossella Nappi, ginecologa dell’Università degli Studi di Pavia, spiegando che “per questo va rinforzata l’informazione e l’educazione sulla contraccezione consapevole. Gli anticoncezionali ormonali sono i più sicuri e possono essere consigliati anche alle giovanissime”. Dal Congresso di Praga i medici hanno anche auspicato l’uso abituale della doppia protezione: con profilattico e pillola.
I medici in particolare hanno rassicurato le ragazze su uno dei più temuti effetti indesiderati della pillola anticoncezionale: l’aumento di peso. La paura di ingrassare rimane infatti il motivo principale che scoraggia le più giovani dall’usare la pillola anticoncezionale e le spinge a rivolgersi verso altri metodi, meno sicuri. Ma oggi – hanno spiegato i ginecologi all’unisono – grazie al progestinico di quarta generazione, il drospirenone, il rischio di chili di troppo è del tutto superato.
L’uso degli anticoncezionali fra le più giovani e come combattere il fenomeno delle gravidanze in età scolare, soprattutto in alcuni Paesi, costituisce una vera e propria emergenza. “Il nostro obiettivo è far capire alle ragazze che assumere un anticoncezionale ormonale è la scelta più sicura e più rispettosa verso di sé – commenta il professoe Emilio Arisi, responsabile della Ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento – Per questo vogliamo innanzitutto sfatare i molti pregiudizi che ancora circolano, di cui quello sul peso è in assoluto il più duro a morire”. E per farlo occorre agire necessariamente sulla corretta informazione.