Home Attualità I neodiplomati scelgono sempre più l’Università. Chi non lo fa lavora dopo...

I neodiplomati scelgono sempre più l’Università. Chi non lo fa lavora dopo un anno

CONDIVIDI

E’ stato pubblicato il Rapporto 2019 sulla Condizione occupazionale e formativa dei diplomati di scuola secondaria di secondo grado, realizzato da AlmaDiploma e dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea.

Il Rapporto AlmaLaurea  e AlmaDiploma

Il rapporto fotografa le scelte compiute dai diplomati alla conclusione della scuola secondaria di secondo grado in termini di performance universitarie e lavorative nell’immediato (a un anno) e in un più lungo periodo (a tre anni).

Prima di tutto, bisogna evidenziare che il Rapporto ha riguardato quasi 85 mila diplomati del 2017 e del 2015, nello specifico, ha coinvolto oltre 47 mila diplomati del 2017, contattati a un anno dal diploma, e 37 mila diplomati del 2015, contattati a tre anni.

La famiglia e gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado esercitano un ruolo di fondamentale importanza nella scelta del percorso da compiere. È probabilmente per tali ragioni che alla vigilia della conclusione degli studi il 56,0% dei diplomati del 2017 dichiara che, potendo tornare indietro, sceglierebbe lo stesso corso nella stessa scuola, mentre il restante 43,9% compierebbe una scelta diversa: il 23,7% dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo, l’11,6% ripeterebbe il corso ma in un’altra scuola, l’8,6% sceglierebbe un diverso indirizzo nella stessa scuola.

A un anno dal diploma il quadro si modifica leggermente: la quota di intervistati che replicherebbe esattamente il percorso scolastico compiuto sale al 58,6% degli intervistati. Scende pertanto al 41,3% la percentuale di chi varierebbe, anche se solo parzialmente, la propria scelta: in particolare, il 25,9% dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo, l’8,7% ripeterebbe il medesimo corso ma in un’altra scuola, mentre il 6,7% sceglierebbe un diverso indirizzo/corso nella stessa scuola.

Dopo il diploma: l’Università

A un anno dal diploma, il 66,8% dei diplomati prosegue la propria formazione ed è iscritto ad un corso di laurea (il 51,1% ha optato esclusivamente per lo studio, il 15,7% frequenta l’università lavorando); il 19,8% ha preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro. La restante quota, infine, si divide tra chi è alla ricerca attiva di un impiego (8,3%) e chi invece, per motivi vari (tra cui formazione non universitaria, motivi personali o l’attesa di chiamata per un lavoro già trovato), non cerca un lavoro (5,1%).

A tre anni dal diploma aumenta la quota di occupati: è dedito esclusivamente al lavoro il 24,6% dei diplomati, è impegnato contemporaneamente nello studio e nel lavoro il 20,4% dei diplomati, mentre si dedica esclusivamente agli studi il 46,6% degli intervistati. Limitata dunque la restante parte: il 5,3% è alla ricerca attiva di un impiego, mentre il 3,4% non cerca un lavoro.

Alternanza scuola lavoro

Dall’Indagine emerge anche che le attività di Alternanza scuola-lavoro e stage, svolte durante gli studi o nel periodo successivo al conseguimento del diploma, esercitano un effetto positivo in termini occupazionali.

Per quanto riguarda le attività di Alternanza scuola-lavoro e stage durante gli studi si evidenzia che chi ha svolto questo tipo di esperienza, rispetto a chi non lo ha fatto, ha il 40,6% in più di probabilità di lavorare; la probabilità è pari al 70,9% in più se si considerano le esperienze di stage svolte in azienda dopo il conseguimento del diploma.

Uno specifico approfondimento attiene alle attività di Alternanza Scuola-Lavoro, che consentono ai ragazzi di realizzare il proprio percorso formativo alternando periodi di studio in aula e forme di apprendimento in contesti lavorativi ed esperienze di stage, attivati sulla base di convenzioni fra scuola e azienda e che consistono nel trascorrere un periodo di tempo all’interno di una realtà lavorativa esterna alla scuola.

L’Alternanza Scuola-Lavoro non sembra essere un’esperienza isolata, che termina con il diploma, ma spesso si traduce in un rapporto di lavoro con l’azienda presso cui lo studente ha svolto i periodi lavorativi previsti dal progetto.

Anche se sui diplomati del 2017 tali esperienze non riguardano ancora la totalità dei diplomati, l’indagine rileva che, ad un anno dal titolo, il 20,2% di quanti hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro è stato successivamente richiamato dall’azienda i cui ha svolto tale attività. Come ci si poteva attendere, sono soprattutto i diplomati tecnici (23,3%) e professionali (24,8%) ad aver ricevuto una successiva proposta di collaborazione dall’azienda.

Inoltre, tra quanti hanno svolto attività di alternanza scuola-lavoro durante gli studi e risultano occupati al momento dell’intervista, il 33,0% dichiara di lavorare, ancora dopo un anno dal diploma, nell’azienda presso cui ha svolto tale esperienza (è il 31,4% tra i tecnici e il 39,7% tra i professionali).

 

IL RAPPORTO COMPLETO