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IA per fare i compiti, alunno si dimentica di cancellare la risposta “palese” di ChatGpt: Galiano denuncia l’ultimo caso

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Molti studenti fanno da tempo i compiti per casa con l’intelligenza artificiale. Usare ChatGpt a volte però può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Lo dimostra il caso denunciato, ironicamente, dal docente e scrittore Enrico Galiano, sul suo profilo Facebook.

L’ironia di Galiano

“E quando ti arriva per mail un lavoro per casa che inizia così capisci che FORSE c’è qualcosa che non va”, ha scritto l’insegnante, mostrando lo screen di un testo ricevuto da un suo alunno. Il messaggio recita: “Va benissimo, allora la terrò generica come mi hai chiesto. Ora metto insieme tutte le tue risposte in una lettera semplice, chiara e scritta bene, con le tue parole”.

Insomma, si tratta di una tipica risposta che ChatGpt scrive prima di produrre un testo richiesto da qualcuno con un prompt. Lo studente in questione, probabilmente, avrà dimenticato di rimuovere questa parte dal resto del compito.

Intelligenza artificiale a scuola, è ormai un’urgenza

Insomma, ciò dimostra che comprendere come funziona l’IA, intanto, non è rimandabile: gli studenti la usano da tempo e i docenti devono essere pronti a riconoscere eventuali usi volti a svolgere interi compiti dall’intelligenza artificiale.

Sono stati presentati lo scorso 13 marzo, presso Fiera Didacta Italia, i dati dell’indagine sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa a scuola, condotta da INDIRE in collaborazione con la casa editrice “La Tecnica della Scuola”, che ha coinvolto 1.803 docenti di ogni ordine e grado.

Alla presentazione hanno partecipato Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, Aluisi Tosolini, filosofo dell’educazione e i ricercatori INDIRE Samuele Borri, Samuele Calzone e Matteo Borri.

I risultati dell’indagine mostrano che oltre la metà degli insegnanti intervistati utilizza regolarmente strumenti di IA nelle proprie attività didattiche. In particolare, il 52,4% dichiara di servirsi dell’intelligenza artificiale per supportare la didattica, mentre il 10% la utilizza come strumento compensativo per studenti con difficoltà.

L’intelligenza artificiale si rivela utile anche per compiti non strettamente legati all’insegnamento: il 56,7% degli intervistati la usa per elaborare relazioni e progettazioni didattiche, mentre il 21,5% la sfrutta per redigere verbali di riunioni.