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Il 17 novembre Giornata internazionale degli studenti, quelli italiani per fare DaD usano lo smartphone

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Mercoledì 17 novembre torna la Giornata internazionale degli studenti, la celebrazione in ricordo di nove studenti e professori cecoslovacchi giustiziati senza processo nel 1939 per aver partecipato ad una manifestazione anti-nazista. Diverse le iniziative in programma: una delle più significative è l’incontro alla Sapienza di Roma, l’Università più grande d’Europa, dove dopo i saluti introduttivi della rettrice Antonella Polimeni parteciperanno la ministra dell’Università e della ricerca Maria Cristina Messa e la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti.
A seguire è prevista una tavola rotonda, dal titolo “L’Università di oggi e di domani!”, a cui prenderanno parte in qualità di relatori esponenti della politica e del mondo accademico. 

AlmaDiploma: lo smartphone non è adatto…

Tra le iniziative correlate, segnaliamo un’anticipazione sul profilo dei diplomati 2021, prodotto da AlmaDiploma, con l’indagine condotta su un campione di 31.019 studenti, dalla quale risulta che il 63,9% dei diplomati del 2021 ha utilizzato, in modo esclusivo, lo smartphone per seguire la didattica a distanza: è uno “strumento certamente non adatto e ottimale – hanno detto i ricercatori – a svolgere la didattica a distanza”.

Dallo studio è emerso anche che il 76,3% dei diplomati ritiene la dad dispersiva, perché distoglie l’attenzione. Per il 76,3% non è migliorata l’efficacia dell’apprendimento dei nuovi argomenti.

Con la DaD più difficoltà e studio

Per il 68,9% dei diplomati gli argomenti trattati hanno richiesto maggiore tempo per lo studio, a seguito della minor efficacia e della mancata attenzione.

 A questo si aggancia, inoltre, l’aumento del carico di studio assegnato con la ddi – per l’84,2% dei diplomati – per compensare la minore efficacia dello strumento usato per erogare la didattica.

La scuola, comunque, per il 66,5% degli studenti ha organizzato in modo efficiente la ddi.

Secondo il presidente dell’associazione AlmaDiploma, Osvaldo Di Cuffa, dalla ricerca sono uscite fuori “due direzioni principali su cui è necessario lavorare: supportare l’innovazione tecnologica e la formazione dei docenti da un lato; un approccio didattico più attento alle esigenze degli studenti e al necessario dialogo con gli stessi studenti dall’altro”.

Tutti votano, pochissimi politicamente coinvolti

Sempre a proposito di allievi, un altro studio, questo prodotto da Skuola.net, risulta che 9 studenti su 10 hanno partecipato alle elezioni scolastiche.

Dalla ricerca, con la quale il portale ha verificato quanto i ragazzi siano attivi all’interno della loro comunità di riferimento, all’alta affluenza (con prevalenza tra le ragazze) non corrisponde altrettanta volontà ad esporsi in prima persona con la propria candidatura: appena il 15% degli studenti ha detto di essere politicamente attivo, candidandosi o partecipando all’organizzazione della vita scolastica.