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Il 60% di chi usa il computer per lavoro non ha mai svolto un corso

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Almeno 10 milioni di italiani utilizzano il computer per motivi di lavori: di questi però oltre la metà non ha mai svolto un corso di formazione per il suo corretto utilizzo. Eppure sono in aumento quelli che vorrebbero sostenerlo. I dati sono stati presentati il 21 novembre a Milano durante il convegno “Nuova Ecdl, Formarsi e crescere per lavorare meglio”, in occasione dei dieci anni dall’introduzione dei corsi per conseguire la Patente europea del computer Ecdl. A promuovere l’iniziativa è stata l’Aica, l’Associazione per l’informatica e il calcolo automatico, che assieme al Cepis, la Federazione delle associazioni dell’informatica dei paesi europei, ha permesso che in questo decennio l’iniziativa si propagasse in tutta Europa.
Per testimoniare il successo del progetto Ecdl basta dire che nel decennio solo nel nostro Paese le iscrizioni hanno superato quota un milione e mezzo “diventando un riferimento de facto – hanno fatto sapere dall’Aica – per la certificazione delle competenze informatiche di base nel mondo del lavoro e della formazione scolastica, professionale e universitaria“.
Durante il convegno è stato ricordato come oggi su 23 milioni di occupati poco meno della metà quelli usano ormai il computer nel lavoro: di essi più di 8 milioni sono utilizzatori comuni (professionisti, impiegati, artigiani) e non specialisti informatici. Di questi però circa il 60% non ha mai ricevuto alcuna formazione sull’uso del Pc. Ne consegue – hanno spiegato i rappresentanti dell’Aica – che spesso questi utenti non sono in grado di utilizzare bene il computer e sprecano una quota significativa del proprio tempo lavorativo con perdite di produttività che generano oneri alle imprese e amministrazioni stimate in oltre 15 miliardi di euro, e cioè il valore di una manovra finanziaria dello Stato“.
La possibilità di usufruire di programmi di alfabetizzazione informatica diventa così assai preziosa: una formazione che però non può essere più estemporanea ma permanente perché legata all’adeguamento continuo dei contenuti informatici: solo così si è infatti “in grado di tener conto del dinamismo tecnologico tipico del settore Ict e delle nuove e pervasive forme di comunicazione, di socializzazione, di studio e di lavoro tramite la rete internet”.
Ma chi sono coloro che acquisiscono la patente del computer? Il 56% sono studenti, il 34 % occupati e il 10% disoccupati che cercano di accrescere le opportunità di impiego. In non pochi casi, l’acquisizione della patente Ecdl è inoltre stata incoraggiata dallo stesso datore di lavoro ( 31% nel settore pubblico e 7% nel settore privato). Alla base delle motivazioni che portano gli italiani a conseguire la patente del computer, hanno spiegato sempre i tecnici dell’Aica, c’è nel 48% dei casi la ricerca di una maggiore produttività personale e nel 40% la crescita professionale. I vantaggi professionali conseguiti sono soprattutto una comprovata maggiore produttività (93% dei casi) e che comunque il 20% ritiene che la patente Ecdl abbia giocato a favore di miglioramenti professionali.
La patente Ecdl è un attestato che si consegue superando sette test teorici e pratici, presso un test center autorizzato, che certificano la capacità del comune utilizzatore di far uso nel modo più proficuo e corretto del computer e di internet. Diverse le competenze che si acquisiscono attraverso il suo conseguimento: dalla fruizione di applicazioni web alla capacità di difendersi dalle frodi on-line e dalla posta indesiderata, dagli ultimi sviluppi degli ambienti Microsoft a quelli liberi (open software quindi gratuiti). Riconosciuto dall’amministrazione pubblica, da quasi tute le regioni, dalle forze armate e di polizia, dalle principali amministrazioni centrali dello Stato, il programma Ecdl conta oggi in Italia sulla collaborazione di centinaia di scuole, università, amministrazioni e di centinaia di centri di formazione privati, che rendono disponibili oltre 2.700 sedi d’esame in tutto il territorio nazionale per oltre 80 mila test ogni mese.