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Il dramma di una docente calabrese

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Sono una docente calabrese che ai sensi della L. 107/2015 (la “Buona Scuola”) ha dovuto lasciare il marito, due figli in età scolare e due genitori molto anziani a Reggio Calabria per trasferirsi coattivamente a Potenza in Basilicata (circa 408 Km. di distanza).

A Potenza, città piccola, situata ad alta quota, priva di aeroporto, di infrastrutture, di collegamenti rapidi e… lontana da tutto, ho sempre pensato che se fosse successo qualcosa nemmeno sarei potuta tornare in fretta a Reggio Calabria. E a Reggio Calabria la sera del 6 marzo 2019 mio padre non c’è più… se n’è andato per sempre… è il mercoledì in cui cambierà tutta la mia vita.

Con il cuore in tumulto la mattina del 7 marzo 2019 comunico alla Segreteria dell’Istituto Professionale di Potenza il mio dolore. Sono giorni tristi. Ma nonostante lo sconforto ci sono le faccende pratiche da sbrigare….. il “galateo funebre” vuole che dopo i funerali, la famiglia proceda con i ringraziamenti a chi ha inviato fiori, corone, telegrammi di condoglianze, messaggi e quant’altro.

Ma l’Istituto Professionale di Potenza dove sono in servizio, non ha trasmesso nessun telegramma di condoglianze per partecipare al mio dolore (di doni floreali per il lutto: fiori, corone, cuscini – usanze antichissime – neanche a parlarne).

La mattina del 12 marzo dopo diversi tentativi finalmente parlo con il Dirigente Scolastico: prof. M.C.N. al quale esterno la mia amarezza.

Il Dirigente Scolastico Prof. M.C.  N. non chiede “posso fare qualcosa per te?” al contrario in tono sbrigativo afferma “ i telegrammi di condoglianze li trasmettiamo in automatico e forse non è arrivato … niente di personale” (alludendo, probabilmente, alla circostanza che sono una docente calabrese). Sono inorridita. E’ stato come darmi un pugno nello stomaco. Non c’è altro da dire….

Ciao papà… mi mancherai sempre…. mi vergogno per loro.

Giuseppina Tallarico