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Il messaggio di Bianchi 84 anni dopo le leggi razziali: “Inclusione e apertura siano elementi fondanti della nostra scuola”

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Il 5 settembre del 1938, 84 anni fa, venivano promulgate nell’Italia fascista le prime leggi razziali che discriminavano gli ebrei. Una delle misure contenute in queste disposizioni, che rappresentano una delle pagine più tristi della storia del nostro paese, diffuse proprio in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico, prevedeva l’espulsione dei bambini ebrei dalle scuole.

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, proprio oggi, alle ore 9:00, ha partecipato in video collegamento all’evento “La scuola restituita” organizzato da Rondine Cittadella della Pace, ente in provincia di Arezzo, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. In occasione dell’avvio dell’anno scolastico gli alunni, iscritti al Quarto Anno Rondine, un percorso formativo dedicato a studenti di quarto anno delle scuole superiori che decidono di frequentare un anno scolastico vivendo un’esperienza di formazione internazionale innovativa in Italia hanno condiviso i banchi con otto ex alunni ebrei espulsi, all’epoca, proprio a causa delle leggi antisemite.

Inclusione scolastica ieri e oggi

Ecco il messaggio di Bianchi ripreso dai canali social di Rondine Cittadella della Pace: “La scuola è il battito di una comunità e una comunità è consapevole se ha Memoria che è la capacità di conoscere le cose e educare. La possibilità che coloro che allora vennero espulsi, a cui venne tolto il diritto di essere parte di una comunità, oggi siano a ridare il senso e il ritmo della nostra comunità è un segnale fortissimo per tutti coloro che sono esclusi”, ha detto il Ministro.

Quest’ultimo ha poi approfittato della testimonianza degli otto ex alunni per ribadire dei concetti da applicare nella scuola di oggi e del futuro: “Fare questo è un momento fondamentale: testimoniare con le difficoltà di questo momento i valori dell’inclusione, dell’apertura siano elementi fondanti della nostra scuola. Una scuola che lavora per costruire la pace. Grazie a coloro che nel 1938 furono esclusi e ora sono portatori di inclusione”, ha concluso.