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Il prof in congedo torna per un giorno e la supplente (brava) perde il posto…

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Succede a Padova e lo racconta il “Corriere della Sera”. Il docente titolare della cattedra è in congedo e rientra solo per un giorno, il tempo di interrompere la supplenza per un nuovo periodo di congedo. La preside, però, non ci sta: “La sostituita era bravissima. Lei è tornato solo per un giorno e così abbiamo perso una brava docente”.

 

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Ecco la storia raccontatata sul sito internet del giornale milanese.  Un insegnante di diritto di un istituto scolastico veneto era in congedo dal primo giorno di scuola. “Ci siamo impegnati, con mille difficoltà, per trovarle un sostituto. Lei forse non sa, non avendo, nonostante l’età, alcuna esperienza di scuola, che trovare un supplente è difficilissimo: nel suo caso, ci siamo riusciti, finalmente, il 2 dicembre” – si legge nella missiva che il dirigente scolastico ha inviato al docente titolare.

 

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“Anche noi avuto una fortuna: quella di trovare una giovane docente, entusiasta e coinvolgente. Gli studenti erano contenti, i genitori confortati. L’ho licenziata il 22 dicembre: in obbedienza al suo superiore diritto di occupare quel posto, in quanto docente titolare. E, finalmente, il 23 dicembre, il giorno prima delle vacanze di Natale, lei si è presentato alle classi. Professore, io mi impegno a trasmettere le sue parole ai ragazzi e ai loro genitori che, insieme a me, si chiedono: cosa è venuto a fare? Poche ore dopo l’ingresso nella scuola, presentava all’ufficio personale una nuova richiesta di congedo, stavolta dal 9 gennaio 2017. Abbiamo ricominciato, durante le vacanze di Natale, a cercare un nuovo supplente. Perché, come lei — che insegna Diritto — sa bene, non si può richiamare il supplente precedente, per bravo che sia, se il periodo di assenza è stato interrotto dal rientro del titolare, pur se per un giorno soltanto”.

“Gli studenti e i loro genitori vorrebbero ora dare almeno un senso al danno ingiusto che hanno subito: nessun insegnante per settimane, poi finalmente un docente bravo, poi finalmente il titolare, poi di nuovo chissà…”

 

Quando la scuola sa essere…ingiusta.

 

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