Home Attualità Il rinnovo del contratto scuola e la metafora del “Pollo di Trilussa”

Il rinnovo del contratto scuola e la metafora del “Pollo di Trilussa”

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Simpatica la metafora del “Pollo di Trilussa” rilanciata dai sindacati che avanzano verso un probabile sciopero del pubblico impiego indetto per il 9 dicembre 2020. Per la scuola non ci sarebbe il tanto agognato rinnovo a tre cifre, per cui alle attuali condizioni non ci sarebbero i presupposti nemmeno per iniziare la trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021.

Il pollo di Trilussa

La metafora del “Pollo statistico” è attribuita al poeta Trilussa che sull’argomento scrisse una poesia intitolata “La statistica”.

In questa poesia il poeta romano scrive:

da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due”.

In buona sostanza la metafora fa comprendere che a proposito delle medie statistiche, se qualcuno mangia un pollo, e qualcun altro no, in media hanno mangiato mezzo pollo ciascuno

Stipendi dei docenti sono troppo bassi

I soldi stanziati dal Governo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego sarebbero sufficienti ad aumentare gli attuali stipendi di 108 euro lordi mensili. In buona sostanza 3,8 miliardi di euro da dare a 3,5 milioni di dipendenti pubblici, verrebbero appunto poco più di 100 euro ciascuono. Si tratta di un aumento delle retribuzioni pari allo 4,07%, ma bisogna però dire che ci sono alcune categorie, come i magistrati e i dirigenti del pubblico impiego che prenderanno molto di più e altri che invece prenderanno molto di meno.  

Gli insegnanti quindi rischiano di restare senza il “pollo di Trilussa” o di doverne solo spolpare le ossa di chi il pollo lo ha avuto per intero.

Docenti: stipendi più bassi del pubblico impiego

Rispetto ai soldi inseriti nella legge di bilancio per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, oltre a non essere sufficienti, c’è anche un problema di corretta distribuzione per le varie categorie.

Per esempio i docenti della scuola pubblica hanno uno stipendio che è il più basso tra i pubblici dipendenti, per cui i sindacati dovranno considerare l’aumento stipendiale dei docenti in modo che possano recuperare la differenza con le altre categorie del pubblico impiego. Si deve prevedere una quota di risorse per mantenere l’elemento perequativo previsto nel CCNL scuola del 2016-2018 a favore dei redditi più bassi e poi si dovranno trovare le risorse per chiudere un contratto che vada oltre la soglia dei 100 euro lordi mensili.