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In G.U. le linee guida del triennio dei tecnici e dei professionali

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I regolamenti di riordino degli istituti tecnici (DPR 88/10) e professionali (DPR 87/10) prevedono che "il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche, anche per quanto concernente l’articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento" , definiti dagli allegati ai regolamenti stessi.
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) nella seduta del 23 novembre, esprimendo parere favorevole alle Linee guida del 2° biennio e del quinto anno degli istituti tecnici e professionali, aveva rimandato quello sulle schede disciplinari all’esame del decreto sul repertorio delle ulteriori opzioni in cui articolare le aree di indirizzo del triennio.
Il parere il CNPI, largamente positivo, aveva evidenziato la necessità di predisporre “opportune misure di accompagnamento, tra le quali un piano di formazione e aggiornamento del personale, pensato in funzione dello sviluppo dell’autonomia scolastica, da avviare rapidamente e da svolgere nel periodo necessario per l’entrata a regime del riordino. 
Interessante, nelle linee guida, appare l’utilizzo degli spazi di flessibilità  (30% II biennio e 35% V anno, nei tecnici, 35% II biennio e 40% V anno, nei professionali) e finalizzato all’ulteriore articolazione delle Aree di indirizzo in un numero contenuto di opzioni.
La Flc (da dove abbiamo preso la notizia) fa sapere inoltre che nella G.U. n. 76 del 30 marzo 2012, Supplemento Ordinario n. 60, le “Linee Guida” del triennio degli istituti tecnici (Direttiva n. 4 del 16 gennaio 2012) e degli istituti professionali (Direttiva n. 5 del 16 gennaio 2012) da questo momento entrano dunque pienamente in vigore e diventano il punto di riferimento fondamentale (insieme alle “Linee guida” del biennio (Direttiva 57/10 per i tecnici e Direttiva 65/10 per i professionali), per la progettazione e realizzazioni dei percorsi formativi di questi due ordini della scuola secondaria di II grado.
Il sindacato, nel dare la notizia , segnale pure che le versioni pubblicate in Gazzetta presentano alcune differenze rispetto ai testi resi noti a gennaio. Oltre alla correzione di alcuni refusi, risultano modificate significativamente le presentazioni delle schede disciplinari relative agli indirizzi di “Manutenzione ed Assistenza Tecnica” e “Produzioni Industriali e Artigianali” degli istituti professionali. Sarebbero stati eliminati i riferimenti, seppure a  titolo esemplificativo, ai vari settori produttivi dell’Industria e dell’Artigianato,  assai utili per orientare le scuole nelle scelte dei percorsi formativi. Se a questo si aggiunge che le classi di concorso individuate attraverso il meccanismo dell’atipicità per la classe terza relative alle discipline di indirizzo dell’articolazione Industria fanno riferimento esclusivamente al settore Meccanico e a un generico settore Audiovisivo, a fronte, invece, delle numerose qualifiche triennali rientranti in tale articolazione, appare evidente il rischio, da un lato, di un forte depauperamento dell’offerta formativa e, dall’altro, di forti difficoltà per gli studenti di proseguire in un percorso quinquennale dell’istruzione professionale coerente con la qualifica acquisita.
Tra le altre modifiche,
la Flc segnala pure, l’importante precisazione inserita nella scheda di presentazione dell’Indirizzo “Trasporti e Logistica” degli istituti tecnici per cui nell’articolazione “Costruzione del mezzo”  il diplomato può acquisire le competenze utili (non “necessarie”, come nella versione precedente) per conseguire la Licenza di Manutentore Aeronautico (Aircraft Maintenance Licence- AML).