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In Lombardia i docenti sono a chiamata diretta. Approvato l’articolo 8 della legge regionale

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Nonostante nella giornata di ieri, 3 aprile, la maggioranza alla Regione Lombardia, Pdl e Lega, abbiano deciso di rinviare l’approvazione del Progetto di Legge n. 146  “Misure per la Crescita e l’Occupazione”, contenente il contestatissimo l’art. 8, per mancanza del numero legale (dovuto con ogni probabilità alla diretta Tv della partita Milan-Barcellona), nella giornata di oggi, 4 aprile,  la legge che introduce in via sperimentale il sistema della chiamata diretta da parte delle scuole per il reclutamento dei docenti è regolarmente passata.
“Quell’articolo è una follia istituzionale da mettere in capo tutta alle scelte ideologiche del Presidente Formigoni e dell’Assessore Aprea”, così si esprime il segretario nazionale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, che invoca pure l’interevento del ministro Profumo con un parere del tutto negativo perché permette il reclutamento dei docenti da parte delle singole scuole.
Ma grida pure alla incostituzionalità della legge “perché il reclutamento è materia delegata alla legislazione nazionale, col reale rischio di discriminazioni e messa in discussione della libertà d’insegnamento. E aggiunge: “Diffidiamo il Ministero a stipulare qualsiasi intesa con la Regione Lombardia per dare attuazione a quella legge. Siamo pronti ad intraprendere tutte le iniziative di mobilitazione e valuteremo come sollevare il profilo di costituzionalità.” 
Sulla stessa lunghezza d’onda anche  il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico: “il ministro Profumo deve bloccare la norma. In caso contrario la impugneremo in Tribunale. La giunta lombarda si sta assumendo una responsabilità enorme nel contrastare le indicazioni della nostra Costituzione e dovrà spiegare le ragioni di questa insensata iniziativa direttamente ai giudici”. 
E poi l’Anief ricorda: “Neanche in Sicilia, Regione a statuto speciale, senza le necessarie modifiche legislative nazionali e regionali si può procedere alla gestione diretta del personale scolastico. Fanno eccezione Trento e Bolzano, ma si tratta di province autonome”. 
Intanto la maggioranza che guida la Regione Lombardia (Pdl e Lega Nord) ha votato compatta, con 41 voti favorevoli, mentre, come era prevedibile, contrarie le opposizioni (Pd, Idv, Sel e Udc) appoggiate da alcune associazioni di insegnanti.
Sono state tuttavia  accolte alcune modifiche proposte dal Pd, come la durata triennale della sperimentazione e l’obbligo di una relazione semestrale alla commissione consiliare competente.
Il testo dell’articolo 8 è il seguente: “Al fine di realizzare l’incrocio diretto tra domanda delle istituzioni scolastiche autonome e l’offerta professionale dei docenti  le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi per reclutare il personale docente con incarico annuale. E’ ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola iscritto nelle graduatorie provinciali fino ad esaurimento”. 
Per quanto riguarda la maggioranza, il relatore del provvedimento, Mario Sala (Pdl), ha spiegato: ”L’articolo 8 del progetto di legge apre alla sperimentazione di una vera autonomia scolastica attraverso una possibilita’ per le scuole di indire concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, per selezionare il personale docente necessario a svolgere le attivita’ scolastiche annuali favorendo la continuita’ didattica. Ci siamo battuti in aula  affinche’ il reclutamento diretto degli insegnanti da parte delle scuole statali lombarde fosse finalmente possibile”.