Home Archivio storico 1998-2013 Notizie dalle Regioni In Lombardia le agitazioni studentesche sono monitorate su apposite schede di rilevazione

In Lombardia le agitazioni studentesche sono monitorate su apposite schede di rilevazione

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Infatti, come in passato l’Usr Lombardia richiama l’attenzione delle scuole sulla necessità di tenerlo costantemente informato a proposito delle situazioni di autogestione o occupazione o altri tipi di manifestazioni studentesche eventualmente in atto nelle scuole di rispettiva competenza. La rilevazione avverrà esclusivamente con modalità telematica attraverso un’ apposita scheda di rilevazione on-line disponibile in rete. Nel comunicato si sottolinea l’esigenza che la suddetta scheda sia compilata quotidianamente, in altre parole una scheda al giorno fino al termine dell’agitazione, inserendo negli appositi campi le informazioni richieste (responsabile della compilazione, denominazione scuola, data, tipologia dell’agitazione in atto, se trattasi di blocco totale o parziale delle attività didattiche, motivi che l’hanno determinata, numero degli alunni aderenti, termine dell’agitazione, annotazioni).
Tutta questa procedura è attuata per consentire un costante aggiornamento e monitoraggio delle manifestazioni studentesche in atto nelle scuole di Milano e provincia. Quindi tutte le dinamiche delle agitazioni studentesche saranno catalogate in numeri e statistiche, che potrebbero essere utili per una reale comprensione del fenomeno. Intanto la Rete degli studenti medi in una lettera aperta inviata al Paese tra le altre cose scrive: “La nostra generazione ha visto solo la democrazia, questa democrazia: spesso non ci siamo sentiti ascoltati, nemmeno da chi avrebbe dovuto rappresentarci. Ma questo non può essere un motivo per lasciarla morire, la nostra democrazia, perché rimane la stessa democrazia che ci racconta la nostra Costituzione. Ed anche se c’è chi i libri vorrebbe bruciarli, noi è il Paese scritto tra quelle pagine che vogliamo ricostruire. Il giorno in cui non potremmo più leggere di quella democrazia da raggiungere, avremmo fallito perché non ci sarebbero più pagine da leggere, né da scrivere“.