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Inchiesta delle Iene: un ragazzo su due di un liceo milanese si droga

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Si tratta di inchieste non andate in onda nella trasmissione di mediaset “Le Iene”, a causa di un intervento della Guardia di Finanza che impedì la messa in onda di un servizio che avrebbe testimoniato l’assunzione di droghe di 16 parlamentari su un campione testato di 50 onorevoli. Tra i servizi non andati in onda, c’è anche uno che riguarda gli alunni di un liceo milanese, ai quali, con una scusa banale, è stato fatto il tampone orale. In questo servizio è emerso che in quel liceo la percentuale di alunni che fanno uso di sostanze stupefacenti sale sopra il 50%. Da questa indagine conoscitiva, che riguarda i nostri giovani studenti italiani, si apprende che la droga è davvero molto più diffusa di quel che si possa ragionevolmente pensare e che soprattutto stanno cambiando le tipologie di consumi. 
Nel libro di Davide Parenti “La Droga” che verrà pubblicato la prossima settimana e dove ritroveremo le inchieste delle Iene, emerge che la cocaina non è più la droga dei ricchi ma scopriamo che imperversa dove c’è il disagio, il vuoto, la povertà di prospettive. La si compra al bar dove si prende l’aperitivo. In ogni discoteca ci sono almeno cinque o sei spacciatori che vendono di tutto. I prodotti più pericolosi sono le pastiglie che escono da laboratori improvvisati: neanche chi le vende sa cosa c’è dentro. 
I nostri ragazzi muoiono così. E muoiono dentro quelli che dalla droga non sanno ritrarsi. Il mondo della scuola si deve interrogare, rispetto a queste problematiche, deve operare un’azione di controllo e di educazione alla legalità e alla salute. E’ troppo diffuso il problema del fumo all’interno delle scuole, basti verificare le condizioni igienico-sanitarie dei bagni nelle scuole, dove si respira un’aria insostenibile e preoccupante.