Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Istituti di studi musicali, urgono soldi e norme

Istituti di studi musicali, urgono soldi e norme

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Non è cessato l’allarme per il rischio chiusura degli istituti superiori di studi musicali. A ricordarlo, con una lettera inviata al ministro dell`Istruzione, Francesco Profumo, è stato, il 16 aprile, il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, Graziano Delrio.
Nella missiva, il primo rappresentante dell’Anci ha spiegato che serve “un incontro urgente” tra le due parti “per avviare un percorso di riordino condiviso per i 21 istituti superiori di studi musicali”.
Dopo aver sottolineato che “l`Anci ha più volte sollecitato i competenti organi istituzionali chiedendo un intervento, sia dal punto di vista finanziario che normativo, onde evitare che tali istituti rischino il commissariamento o addirittura la chiusura”, Delrio ha ricordato che tali Istituti “a seguito della Legge n. 508/99, sono stati equiparati in tutto ai Conservatori, tranne che per la provenienza dei finanziamenti che continuano ad essere assicurati esclusivamente dagli Enti locali senza nessun intervento da parte dello Stato”.
Secondo il presidente dell’Anci la situazione sta diventando ogni giorno più insostenibile per i Comuni e inevitabilmente avrà pesanti ripercussioni non solo sull`istituzione in sé e sull’Ente locale, ma anche sui circa 700 docenti, 10mila studenti nonché sulle famiglie”.
Da qui la richiesta di un incontro urgente per manifestare “lo stato di forte preoccupazione per una situazione che si trascina ormai da molti anni senza che sia stata individuata alcuna soluzione positiva, ribadendo al contempo la necessità di un intervento finanziario immediato, quale contributo agli oneri che sostengono i Comuni, senza il quale, si paventa la possibilità di dissesto, per alcuni dei nostri istituti musicali che sono comunque parte integrante del sistema dell`Alta Formazione musicale”.