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L’albo degli Ingegneri aperto ai laureati in Architettura

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Dopo gli Ingegneri iscritti all’albo degli Architetti, anche gli Architetti potranno iscriversi all’albo degli Ingegneri.

Questa è una delle principali richieste di cui si è parlato durante un’incontro tra una delegazione del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in cui si è parlato di formazione e accesso all’Albo degli ingegneri.

La delegazione del CNI, guidata dal Presidente Armando Zambrano, ha sottoposto al Ministro un pacchetto di proposte e richieste precise:

  • Riordino della disciplina in materia di formazione universitaria ed accesso all’Albo degli ingegneri.
  • Ammissibilità dei laureati in Architettura col vecchio ordinamento a sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di ingegnere e conseguente iscrizione al relativo Albo.
  • Introduzione di un tirocinio facoltativo per gli ingegneri della durata di 6 mesi.
  • Promozione della stipula delle convenzioni fra Consigli Nazionali e Università per la formazione continua.
  • Intervento rispetto alla bad practice relativa ai docenti che svolgono il ruolo di commissari negli esami di Stato per l’abilitazione professionale.
  • Intervento per accelerare la stipula della Convenzione Anvur-Quacing per il riconoscimento delle certificazioni della qualità degli accreditamenti Eur-Ace.
  • Nomina dei “membri aggregati” (che intervengono nelle Commissioni per gli esami di Stato qualora manchino esperti nelle materia che formano oggetto delle singole prove), effettuata direttamente da parte degli Ordini provinciali degli Ingegneri.

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Nel corso dell’incontro gli ingegneri hanno fatto notare come le riforme universitarie che si sono susseguite a partire dal 1999 – in particolare il passaggio dalle lauree col vecchio ordinamento a quelle triennali (primo livello) e biennali (magistrale), con la conseguente introduzione del sistema di crediti – abbiano introdotto dei cambiamenti che hanno avuto un impatto considerevole anche nel mondo delle professioni regolamentate. Basti pensare all’introduzione, all’interno degli Albi, della figura del professionista iunior, rivolta ai laureati di primo livello. Senza contare la modifica e la regolamentazione dell’accesso alle libere professioni sulla base della corrispondenza tra classi di laurea e singole professioni.