Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento La Divina Commedia è razzista, via dai programmi scolastici

La Divina Commedia è razzista, via dai programmi scolastici

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La Divina Commedia – riferisce Adnkronos (ma si può leggere nel sito: http://www.gherush92.com/home_it.asp) presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all’antisemitismo e al razzismo.
Incriminati i canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV. In particolare il canto XXXIV dell’Inferno dove il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: “Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore” e ”giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore”, mentre il significato negativo di giudeo è esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell’antisemitismo”.
“Studiando la Divina Commedia – sostiene Gherush92 – i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un’opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti”.
“Maometto è rappresentato come uno scismatico e l’Islam come una eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica. Alì, successore di Maometto, invece, ha la testa spaccata dal mento ai capelli. L’offesa – aggiunge – è resa più evidente perché il corpo ‘rotto’ e ‘storpiato’ di Maometto è paragonato ad una botte rotta, oggetto che contiene il vino, interdetto dalla tradizione islamica.”
”Non invochiamo né censure né roghi”, si precisa da parte di Gherush92, “ma vorremmo che si riconoscesse, in maniera chiara e senza ambiguità che nella Commedia vi sono contenuti razzisti, islamofobici e antisemiti. E’ nostro dovere segnalare alle autorità competenti, anche giudiziarie, che la Commedia presenta contenuti offensivi e razzisti che vanno approfonditi e conosciuti. Chiediamo, quindi, di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti”.
Dure le reazioni della cultura italiana, da Giulio Ferroni (storico della letteratura, critico letterario e scrittore, professore ordinario di letteratura italiana), a Maurizio Cucchi (critico letterario e traduttore), a Edorado Nesi (premio Strega nel 2011) Gigi Proietti.
“Un ennesimo delirio del politically correct, unito ad una assoluta mancanza di senso storico. La Divina Commedia va letta nel suo contesto storico. Sarebbe follia rinunciare allo studio di un capolavoro che ha contribuito a costruire l’immagine dell’umanità, pur partendo dai suoi ovvi limiti storici. La Divina Commedia ha anzi aperto la via al progresso, al riconoscimento dell’altro”.
Secondo Franco Grillini, presidente di Gaynet, “la Divina Commedia va contestualizzata nel periodo in cui è stata scritta. Io che pure sono un fautore del politicamente corretto credo che in questo caso si esageri, che ci sia un eccesso di politically correct”.