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La Flc-Cgil al nuovo Governo: è ora di voltare pagina

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Con il cambio di Governo la Flc-Cgil torna a fare “proposte ed elaborazioni” per chiedere “una inversione di tendenza”: lo fa convocando politici, giornalisti e addetti ai lavori, a cui ha consegnato un ricco dossier dal titolo “Ricostruiamo l’Italia: cominciamo dalla Scuola”, nel quale chiede di avviare da subito “un progetto che preveda investimenti in questo settore”. Si tratta di un documento di una trentina di pagine, nelle quale sono state raccolte, a 360 gradi, tutte le istanze accumulate negli ultimi tre anni di dissenso totale rispetto a quel che legiferava il Parlamento e decideva il Miur. Sul fronte del personale il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo auspica ladurata triennale degli organici di istituto” ed il “superamento della distinzione tra organico di fatto e di diritto”.Il pacchetto di proposte continua con la rivendicazione di adeguati “stanziamenti per l’aggiornamento costante del personale e degli insegnanti”. Tra le richieste non manca quella di potenziare le tecnologie in rete a supporto delle segreterie, al fine di “eliminare dalle scuole i lavori seriali che non hanno niente a che fare con la gestione del Pof e del contratto di istituto, evitando continue richieste di dati alle segreterie e ai docenti”.
Un altro tassello centrale è costituito dalla necessità di definire “il fabbisogno standard nazionale dell’istruzione su base triennale garantendo” in tal modo “stabilità e certezza delle risorse, edifici e laboratori a norma, formazione del personale”.
Tra le novità proposte dal sindacato c’è quella di istituire un “Consiglio nazionale dell’Istruzione con funzioni di garanzia dell’autonomia e dell’unitarietà del sistema”, a cui andrebbero affiancati dei Consigli di carattere regionale che avrebbero lo scopo di “dare spazio alle controversie di natura professionale sul rispetto della libertà di insegnamento e della stessa autonomia delle scuole”. A proposito della valutazione, la Flc-Cgil non si sottrae al confronto, ma indica la necessità di supportare l’Invalsi in modo adeguato, “anche economicamente, perché diventi un ente di ricerca terzo e autonomo rispetto al Miur in grado di assolvere la propria funzione con autorevolezza scientifica. La definizione del sistema di valutazione – sottolinea l’organizzazione nel dossier – si deve snodare lungo un percorso che garantisca la trasparenza, il coinvolgimento delle scuole e del sindacato”.
A proposito del reclutamento, viene proposto un sistema, non molto distante da quello in via di definizione, che preveda “concorsi triennali  omogenei con ilsistema  dell’organico funzionale banditi dal Miur a livellonazionale condeterminazione del contingente regionale sulla base della necessità di cattedre/posti con incarico immediato a tempo indeterminato”. La Flc-Cgil chiede però anche che venga concessa “l’abilitazione straordinaria per i docenti di III fascia con almeno 360 giorni di servizio”. Un punto, quest’ultimo, su cui sino ad oggi viale Trastevere ha detto espressamente no. 
C’è spazio anche per la premialità. Vengono indicate tre piste di lavoro: "impegno nel contesto lavorativo, incarichi aggiuntivi, lavoro d’aula. Riconoscimento di benefit legati all’esercizio della professione e formazione obbligatoria”. E per il rispetto delle norme sul diritto allo studio e la sicurezza sui luoghi di lavoro viene chiesta la “riduzione per tutti gli ordini del numero alunni per classe (max 25)” ed “ulteriore in presenza di alunni disabili”.
Difficilmente il Governo riuscirà, soprattutto con la recessione nazionale ed internazionale in corso, a venire incontro a tante richieste: se venisse almeno stoppato l’andamento politico e normativo degli ultimi anni sarebbe già una ottimo risultato.