Home Attualità La maestra spinge e umilia gli alunni, sospesa per nove mesi

La maestra spinge e umilia gli alunni, sospesa per nove mesi

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Ben nove mesi di sospensione dall’attività di insegnante sono stati comminata ad una maestra della scuola dell’infanzia dell’orvietano.

La misura cautelare è stata emessa dall’autorità giudiziaria, dopo che alcuni genitori avevano denunciato dei maltrattamenti perpetrati dalla maestra nei confronti dei suoi alunni.

Secondo quanto riferisce la questura di Terni la donna, orvietana, da tempo avrebbe vessato, abusando dei mezzi di correzione e disciplina, i piccoli della sua classe in un istituto di un comune confinante con Orvieto.

Dopo la denuncia dei genitori – scrive l’Ansa – gli agenti del commissariato, su disposizione del pubblico ministero Elisabetta Massini, hanno installato delle micro telecamere che, sempre in base a quanto si è appreso, hanno registrato gli abusi della maestra rilevando reiterati episodi violenti, vessatori ed umilianti nei confronti degli alunni. L’autorità giudiziaria ha così emesso a carico della 47enne la misura cautelare della sospensione con conseguente interdizione per nove mesi dell’attività lavorativa d’insegnante.

 

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Da un approfondimento dei riscontri fatti dagli agenti – riprese video con le micro telecamere installate dagli agenti all’interno della classe, svolte tra gennaio e febbraio – sembra che la donna si lasciasse andare a spinte, strattonamenti, cartelline sbattute in testa e urla, oltre a umiliazioni e minacce di punizioni nei confronti degli allievi.

Le indagini sono state avviate alla fine del 2015, dopo la segnalazione alla polizia arrivata dai genitori di un bambino (alla quale se ne sono aggiunte poi altre), che aveva confidato non voler più andare a scuola avendo timore degli atteggiamenti della maestra.

Da queste sarebbero stati confermati i racconti dei piccoli, visto che la donna avrebbe avuto comportamenti violenti sia dal punto di vista fisico che psicologico, definiti dagli investigatori “non idonei a bambini di quell’età”, ma comunque non così gravi da richiedere misure cautelari più afflittive.

Tra gli episodi ripresi, anche quelli di almeno un bimbo che sarebbe stato preso per le braccia e poi scaraventato sulla propria sedia. Le indagini sono ancora in corso ed escludono al momento responsabilità da parte di altre persone.

 

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