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La scuola in presenza non è un problema: anche il M5S contro il Governatore della Puglia

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E’ senza dubbio uno dei temi più caldi delle ultime 24 ore: l‘ordinanza della Regione Puglia che dispone la sospensione dell’attività didattica in presenza dalla scuola primaria alla scuola secondaria di secondo grado ha sollevato molte polemiche, anche fra gli schieramenti politici.

Dopo l’intervento della Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che invita il governatore pugliese Michele Emiliano a riaprire le scuole in presenza, anche il Movimento Cinque Stelle si schiera apertamente contro la decisione in Puglia.

Il M5S ad Emiliano: “Sbagliato chiudere le scuole”

Dopo la Campania e la Lombardia, anche la Puglia decide di sospendere le attività didattiche in presenza. Nonostante i dati dell’Istituto Sanitario di Sanità dimostrino che il numero dei focolai legati alla presenza di studentesse e studenti in classe sia molto basso rispetto alla media nazionale, la scuola viene ritenuta il primo elemento sacrificabile. Nei mesi estivi è stato svolto un enorme lavoro per garantire il ritorno alla didattica in classe e i protocolli adottati dalle istituzioni scolastiche sono molto precisi, così da favorire il monitoraggio di eventuali contagi.” dice Vittoria Casa (M5S), Presidente Commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.

La pentastellata fa notare che “in altri paesi europei, come la Francia, la predisposizione di misure più rigide per il contenimento dei contagi non sta automaticamente comportando la chiusura delle scuole. È infatti evidente che, se le studentesse e gli studenti verranno nuovamente privati della loro quotidianità scolastica, all’emergenza sanitaria seguirà presto un’emergenza educativa“.

L’aumento della curva epidemiologica e il sovraffollamento delle strutture ospedaliere in Puglia sono senza dubbio delle criticità da affrontare ma, al contempo, dovrebbero essere considerate altre strategie e azioni i che non si risolvano sempre con un’unica soluzione: la chiusura della scuola”, conclude la Presidente Casa.

“Perchè Emiliano non attiva posti letto in terapia intensiva?”

Duro l’attacco del senatore pugliese e capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Lavoro a palazzo Madama, Iunio Valerio Romano. “Mi chiedo cosa abbia fatto esattamente in questi 5 mesi il presidente Emiliano per rafforzare la sanità nella Regione, che lo ha rieletto governatore appena un mese fa, e che, grazie alle risorse stanziate dallo Stato, avrebbe dovuto, oltre che potuto, attivare l’84,7 per cento di posti letto in terapia intensiva in più rispetto a quelli attuali. Mi chiedo se sia ammissibile che a pagare il prezzo di una gestione evidentemente inefficiente e inefficace della cosa pubblica, in piena emergenza sanitaria, debbano essere il mondo della scuola e dunque gli studenti, che da domani saranno costretti a seguire le lezioni da casa“.

Persino in Francia, dove ieri i contagi hanno raggiunto più di 70 mila casi, gli istituti scolastici restano aperti. In Puglia, invece, dove i numeri dei positivi non sono certo quelli d’Oltralpe, le scuole chiudono. Forse perché la Regione non è stata in grado di investire sul trasporto pubblico locale? Forse perché è stata capace di attivare appena 42 posti letto in più in terapia intensiva rispetto ai 275 aggiuntivi, stimati dal Ministero?”. conclude il senatore.

“Adesso i ragazzi saranno per strada”

Dello stesso tono anche il commento di Gianluca Vacca,  capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura: “Peccato che quei bambini e ragazzi che non potranno stare in classe saranno ancora di più per strada, nei negozi, in compagnia di parenti: ma è proprio questo che fa aumentare i contagi in modo incontrollato. Mi auguro vivamente che la Calabria, di cui si legge in queste ore l’intenzione di seguire l’esempio della Puglia, si fermi in tempo: non è questa la direzione giusta”, fa notare Vacca, che quindi si riallaccia direttamente al timore che la Ministra Azzolina ha sollevato in più di un’occasione.

Il deputato conclude: “Mesi faticosi di lavoro della ministra Azzolina, dei docenti e dirigenti scolastici per rendere le scuole luoghi sicuri stanno andando in fumo perché non si è riusciti a preparare in modo adeguato la sanità regionale alla seconda ondata, prevedibile, dell’emergenza. Ma gli studenti, le loro famiglie e l’intera comunità pugliese non meritano questo trattamento”.