Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento La squillo? La compagna di banco

La squillo? La compagna di banco

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Le notizie che si ricorrono sulla stampa fra baby squillo e ragazze doccia, hanno indotto il sito degli studenti, Skuola.net, a proporre un sondaggio ai propri lettori per capire la percentuale di alunne che si offrono in cambio di qualcosa e non su spinta irrefrenabile di quello che più comunemente viene chiamato amore o passione o desiderio o sentimenti di affetto.
Un sondaggio per capire, sottolinea il sito, la percezione del fenomeno e a quanto pare ne è emerso che, dei 3mila ragazzi che hanno partecipato all’indagine, il 15% denuncia casi di baby squillo nel suo istituto.
Di questi, circa il 30% ha addirittura avuto rapporti sessuali con loro. Va così da sé che, secondo gli intervistati, i media non stanno ingigantendo il fenomeno: per circa 1 studente su 4, le studentesse che si prostituiscono a scuola sono davvero così tante come dicono tv, giornali e web.
Infatti sono oltre 500 gli studenti che hanno confessato a Skuola.net di avere delle baby squillo nella loro scuola. Addirittura il 60% di questi ultimi afferma che non si tratta di casi isolati e che ci sia più di una studentessa a vendere il suo corpo in cambio di soldi, ricariche e abbigliamento. Il 46% degli intervistati totali invece non si pronuncia sul fenomeno: nel suo istituto non esiste, e se esiste lui non ne è a conoscenza. Mentre il 40% circa del campione afferma con certezza che nella propria scuola queste cose non accadono.
Sicuramente deve destare attenzione che di quel 15% di studenti che sa delle baby squillo fra i banchi della sua scuola, il 30% dichiara di aver avuto rapporti sessuali con loro, così divisi: il 25% più di una volta, mentre il 5% solamente una. Il fenomeno non scandalizza i ragazzi, tanto che ad essi si aggiunge un ulteriore 10% che, pur non avendo mai avuto nessun rapporto sessuale con una baby squillo della propria scuola, gli piacerebbe provare.
E di fronte a questi dati ci chiediamo il motivo per cui i ragazzi ci stanno, tanto che addirittura un buon 10% vorrebbe provare tale “ebrezza”. Questo a nostra parere potrebbe essere l’oggetto di un prossimo sondaggio, anche perché i ragazzi intervistati fra qualche anno saranno uomini maturi e quindi, considerati i dati e il fenomeno che origina nella notte dei tempi, possibili clienti di questo storico e immortale fenomeno.