Home I lettori ci scrivono Le fatiche lavorative del Dirigente scolastico

Le fatiche lavorative del Dirigente scolastico

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Sul sito dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) appare, in data 08.09.2016, una news dal titolo “Per l’Amministrazione i Presidi sono superuomini”.

Premetto di ritenere che nessuna Amministrazione, pubblica o privata, abbia la presunzione o la dabbenaggine di ritenere una intera categoria di dipendenti formata tutta da superuomini. Se così fosse in Italia ne avremmo circa 10.000 e tra questi, presumo, ci sarebbero dei superuomini-più individuabili in quelli iscritti a un determinato sindacato.

C’e un C.C.N.L., quello dei superuomini, appunto, che addirittura prevede che al verificarsi di “un’interruzione od una riduzione del riposo fisiologico giornaliero o settimanale” ai superuomini “deve essere in ogni caso garantito….un adeguato recupero del tempo di riposo sacrificato alle necessità del servizio”.

Non conosco contratti di lavoro che facciano riferimento all’attività sacrificale di altre categorie di lavoratori. Ah, dimenticavo, gli altri lavoratori non sono superuomini.

I superuomini, dice ancora il contratto, organizzano “autonomamente i tempi ed i modi della propria attività” che, però, non è resa pubblica né rendicontata, per esempio, alle Direzioni scolastiche regionali.

Insomma, i superuomini posso fare quello che vogliono senza dare conto a chicchessia.

Non è dato sapere, ancora, se questi superuomini si identificano nell’uomo pipistrello Batman o nell’uomo di acciaio Superman.

Ne deduco, quindi, che se lavorare, anche senza rendicontare il proprio lavoro significa essere superuomini, ebbene, i presidi lo sono. Se lavorare, invece, significa fare il proprio dovere ed onorare, anche nell’ambito dell’autonoma organizzazione dei propri tempi di “fatica” (che, comunque, dovrebbero avere una media di sei ore di lavoro giornaliere come ogni onesto lavoratore), i presidi si rassegnino, sono uomini normali.

Conoscendo il mondo della scuola, non risulterebbe che i nuovi sceriffi abbiano rinunciato alle ferie. E se anche fosse, non vedo quale sia l’onta subita. Ammesso e non concesso l’enorme (ma poi è veramente enorme o lavorando sei ore al giorno è facilmente eseguibile) carico di lavoro, appare ovvio che altrettanto lavoro abbiano dovuto affrontare i DSGA. Per loro non viene lamentata la mancata fruizione delle ferie e non viene invocato nessun aumento di stipendio riservato, quest’ultimo, solo ai ssuperuomini. Chissà se il Dott. Germani la pensa nella stessa maniera!

La news così esordisce “Dopo avere sfruttato a fondo il senso di responsabilità e il senso dello Stato della categoria, costretta a saltare le ferie estive – fatto assolutamente eccezionale nelle amministrazioni pubbliche – per condurre con tempestività e con grande correttezza le operazioni inerenti alla chiamata per competenze dei docenti, il MIUR chiede oggi ai dirigenti una nuova “mission impossibile”, imponendo una tempistica indice di super efficienza”.

Rebus sic stantibus appare consequenziale che il MIUR, “amministrazione priva di remore nel mettere a dura prova” i superuomini venisse deferito al Giudice del Lavoro per avere sfruttato una categoria senza aver consentito un adeguato recupero del tempo di riposo sacrificato alle necessità del servizio.

La news conclude: “Resta da chiedersi cosa ci dobbiamo attendere per Natale?” L’invio di 10.000 capponi.