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Legge di Bilancio 2025, via libera dal Consiglio dei Ministri: ecco le misure, le novità sui rinnovi dei Ccnl e sulle pensioni

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Oggi, 17 ottobre, il Governo ha dato il via libera alla Manovra nel Consiglio dei Ministri. Lo riporta La Repubblica. Il Documento programmatico di bilancio, inviato mercoledì notte a Bruxelles, prevede piccole esclusioni sull’aumento dell’età pensionabile, una serie di bonus e taglio dell’Irpef dal 35 al 33% limitando i benefici sui redditi più alti. La riunione a Palazzo Chigi è terminata intorno alle 12.40.

“Priorità a famiglia, salari e sanità in una manovra molto seria ed equilibrata”, così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato il via libera, come riporta Il Corriere della Sera.

Le misure

Riduzione Irpef

Confermata la riduzione dell’aliquota Irpef per i redditi medi: “In particolare, la manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall’attuale 35% passa al 33%, limitando i benefici per i redditi più alti”. Per il taglio vengono stanziati 2,7 miliardi all’anno (circa 8 miliardi di euro in 3 anni) e riguarderà i redditi tra i 28 mila e i 50 mila euro lordi l’anno: si tradurrà in uno “sconto” massimo di 440 euro all’anno, pari a circa 36 euro mensili. Per un reddito di 30 mila euro lordi, il risparmio sarebbe di circa 40 euro l’anno, pari a poco più di 3 euro al mese.

Aumenti di stipendio, saranno tassati solo al 10%

Un’aliquota Irpef al 10% sugli aumenti di stipendio previsti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali. Ma l’idea di detassare gli incrementi retributivi dei dipendenti privati della ministra del Lavoro, Marina Calderone, non trova corrispondenza in un pezzo del mondo sindacale. Cgil e Uil guardano con favore al passaggio del Dpb che prevede «specifici interventi fiscali per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti». La Cisl è, invece, molto più fredda e sostiene da tempo che l’obiettivo della produttività va perseguito defiscalizzando gli accordi negoziati di secondo livello.

Pensioni, dal 2027 aumenta l’età per l’uscita

Sulle pensioni per il biennio 2027-2028 il Dpb conferma “l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensiona-mento connessi all’adeguamento all’aspet-tativa di vita”. A partire dal 2027 l’aumento dell’età pensionabile ci sarà, ma “graduale”: per andare in pensione non serviranno subito 67 anni e 3 mesi, ma 67 anni e un mese, che saliranno a due dal 2028 e poi tre nel 2029. Viene però precisato: “Ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti”. La spesa viene così indicata: 460 milioni di euro nel 2026; oltre 1,8 miliardi nel 2027, quando partirà l’aumento dell’età; scende a circa 1,15 miliardi nel 2028.

Bonus mamma e congedi potenziati

Potenziato del bonus mamme e dei congedi parentali oltre alla riforma dell’Isee. “Al fine di confermare il proprio supporto alla partecipazione e occupazione femminile, nonché alla crescita della natalità, è stata disposta un’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri nel 2025. Tale misura sarà confermata e potenziata”, si legge nel Documento programmatico di finanza pubblica.

L’esecutivo sta lavorando ad un aumento da 40 a 60 euro al mese del bonus mamme. Il bonus, per donne con reddito da lavoro complessivo fino a 40mila euro annui, è destinato a lavoratrici con due figli, titolari di contratto a tempo determinato o indeterminato, autonome o libere professioniste fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo; lavoratrici con tre o più figli, titolari di contratto a tempo determinato, autonome o libere professioniste fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.