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Legge di bilancio: in attesa di leggere il testo ufficiale, si parla però di penalizzazione della scuola

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Anche se il testo ufficiale della legge di bilancio per il 2026 non è ancora noto, ci sono già commenti e prese di posizione. Qualche quotidiano nazionale parla anche di “disappunto” di Giuseppe Vaditara che pensa che la scuola sia stata sacrificata un po’ troppo.
E’ probabile però che al ministro dell’Istruzione abbia nuociuto l’aver ripetuto troppo spesso lo slogan “per la prima volta”: in questo modo potrebbe aver convinto i colleghi di Governo e soprattutto il Ministero dell’Economia che per la scuola si sia già fatto parecchio, e certamente molto di più del passato.
Lo scontento maggiore sarebbe legato al fatto che la legge di bilancio prevede la detassazione dei compensi aggiuntivi dei dipendenti pubblici, ma, fanno osservare da Viale Trastevere, per docenti e Ata il 95% dello stipendio arriva dal tabellare e non da altre voci.
Negli altri comparti pubblici, dove l’anzianità di servizio incide di meno sullo stipendio complessivo, la misura prevista dalla legge di bilancio porterà qualche beneficio significativo, mentre per la scuola si tratterà di poca cosa.

Dai primi resoconti che stanno circolando sembra anche che Valditara abbia fatto osservare al collega dell’Economia Giancarlo Giorgetti che per il contratto dei dipendenti pubblici ancora in discussione sono stati stanziati 550 milioni; per la scuola, al contrario, non è previsto neppure un euro.
Ma, forse, dal Ministero dell’Economia hanno ricordato al Valditara che solo poche settimane fa erano stati stanziati per la scuola 240 milioni: d’altronde quando a inizio settembre questa misura venne inserita nel decreto sulla riforma della maturità, Valditara aveva sottolineato che si tratta di una misura importante, adottata anche per riconoscere il grande lavoro che docenti e Ata svolgono nella scuola. 
In più occasioni, poi, il Ministro aveva fatto rilevare che “per la prima volta” sono stati chiusi due contratti, uno nel dicembre 2022 e un altro nel gennaio 2024. E, sempre per la prima volta, sono state già stanziate le risorse per i contratti futuri.

A quanto pare, quindi, dal MEF lo hanno preso sul serio e ne hanno dedotto che per la scuola è già stato fatto molto, anzi forse persino troppo.
E c’è anzi qualcuno (anche di area governativa) che sostiene che tutto sommato a Valditara “è andata di lusso” perché con il calo di alunni che sta riguardando la scuola italiana c’è da ringraziare Giorgetti e i tecnici del MEF se alla scuola non sono state tagliate risorse, a partire dagli organici.