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L’Emilia-Romagna si mobilita per liberare gli adolescenti dalla gabbia degli schermi e del web

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Sono in corso di svolgimento a Bologna gli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza, organizzati dalla regione Emilia-Romagna sul tema “Oltre gli schermi: libertà e diritti”.

Come si legge sul sito dedicato, l’istituzione di questo ampio momento di riflessione – l’evento è iniziato il 22 maggio e si concluderà il 6 giugno – nasce da una consapevolezza, dettata da numeri impietosi: in Emilia-Romagna gli utenti dei servizi di neuropsichiatria infantile presi in carico sono passati dai 38.061 del 2010 ai 64.895 del 2023. Tra gli adolescenti crescono i disturbi alimentari (9.133 casi registrati nel 2023) e i ricoveri psichiatrici (da 289 nel 2010 a 748 nel 2023). Con tanti, troppi ragazzi che rischiano di finire prigionieri di una rete invisibile. Occorreva quindi una riflessione che partisse dalle politiche sociali rivolte all’infanzia e all’adolescenza capace di unire ascolto, confronto e analisi su temi di stretta attualità, quali l’uso dei dispositivi elettronici da parte dei più giovani.

Il nome scelto per la prima edizione degli Stati generali sintetizza bene il difficile equilibrio tra la libertà di usare smartphone e tablet e la necessità di spegnere talvolta gli schermi per riaccendere la vita. Così l’assessora regionale a Welfare, Politiche per l’infanzia e Scuola ha presentato gli Stati generali: “Abbiamo sentito l’urgenza di mandare un segnale chiaro ai ragazzi, stanno vivendo tempi tumultuosi, comprendiamo il loro disagio e vogliamo dirgli che ci prenderemo cura di loro in maniera pragmatica. Partendo da numeri che ci preoccupano, la Regione può intraprendere percorsi di consapevolezza per far stare bene i bambini e i ragazzi. Siamo davanti a un bivio, dobbiamo prendere la strada giusta”.

L’apertura degli Stati generali è stata affidata alla professoressa Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’Educazione all’Università di Padova, che ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “L’adolescenza non è una malattia”. Durante il suo intervento la docente ha illustrato da un punto di vista scientifico i processi neurali alla base di fenomeni che gli studiosi stanno decifrando e che hanno un elemento comune: l’importanza di rivalutare le emozioni che motivano i comportamenti delle persone, una mente che sta perdendo la sua programmazione: i segnali emergono solo durante l’adolescenza perché fino a quel momento sono stati inibiti. Le conclusioni sono rivolte principalmente al corpo docente: la scuola ha il dovere di assumersi una responsabilità sociale e può aiutare la salute neurale. L’ipergiudizio del sistema educativo e sociale è fonte di stress.

A seguire, l’inaugurazione della mostra “Star bene con se stessi”, 24 opere realizzate da studenti del liceo artistico ad indirizzo Grafica ‘ Blaise Pascal’ di Reggio Emilia sul tema della formazione dell’identità giovanile. Sono le ragazze e i ragazzi, attraverso le loro opere, a lanciare messaggi ai loro coetanei su come si fa a star bene con se stessi, sia nell’equilibrio tra corpo e mente che nella relazione.

La prima giornata si è poi conclusa con “Pale Blu Dot”, una performance sul disagio adolescenziale frutto del lavoro di scrittura collettiva dei ragazzi del corso Documentaristico- cinematografico del liceo Laura Bassi di Bologna: suoni, luci, proiezioni su schermo e recitazione dal vivo hanno dato voce a una storia che prende le mosse dal suicidio di una ragazza per dare forma alla rabbia di una generazione che chiede aiuto perché si sente sola.

Mercoledì prossimo, 28 maggio, l’assessora a Welfare, Politiche per l’infanzia e Scuola dialogherà con l’On. Marianna Madia sul podcast in uscita “Schermi pericolosi” e sulla proposta di legge bipartisan sull’utilizzo dei dispositivi elettronici.

Concluderà il 6 giugno Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, autore, con Barbara Tamborini, del best seller ‘L’età dello tsunami, come sopravvivere a un figlio preadolescente’. Titolo del suo intervento: ‘Allenare alla vita. Sostenere la crescita e i compiti evolutivi in un tempo di straordinaria fragilità’.