Home Personale Licenziare gli insegnanti? Bisogna invece ringraziarli…

Licenziare gli insegnanti? Bisogna invece ringraziarli…

CONDIVIDI

Fa un passo falso il ministro Giannini, affermando che “è necessario poter licenziare gli insegnanti che non lavorano”.

Non si fanno attendere le reazioni e le precisazioni. Max Bruschi sui social network afferma: “Licenziare nella pubblica amministrazione si può, eccome. Così come valutare il singolo impiegato, qualsiasi sia il suo inquadramento. Basta leggere il decreto legislativo 165/2001, specie dopo le modifiche apportate dalla legge Brunetta, per rendersi conto di come, più che di nuove leggi, ci sia la necessità di curare la loro applicazione; di evitare che, fatta la norma, si trovi l’inganno sotto forma di provvedimenti attuativi o norme contrattuali depotenzianti; soprattutto, e questo è il difficile, che si muti nel profondo la cultura del “servizio alla Nazione”, unica “riforma” (dei costumi) davvero utile.

 

{loadposition articologoogle}

 

Perché, e va detto, nella pubblica amministrazione e dalla pubblica amministrazione si tollerano, in maniera diffusa, comportamenti che nel privato difficilmente avrebbero cittadinanza, non perché il privato sia il paradiso, ma per il motivo banale e pregnante che le inefficienze, in una qualsiasi azienda, mettono in crisi l’unità produttiva.

Nel pubblico, la crisi c’è, ed è devastante e secolare, e riguarda il rapporto tra lo Stato italiano e i cittadini, ma visto che non è immediatamente monetizzabile, si fanno spallucce o si gira lo sguardo dall’altra parte, confidando magari nell’aggiustatina e nella catena di mani che, reciprocamente, si lavano.”

Licenziare nella Pubblica amministrazione si può, certo. Teoricamente. Ma quante volte lo si fa? E poi sarebbe motivato farlo proprio con i docenti?

Mariangela Bastico, ex vice ministro all’Istruzione, è convinta di no: “Ancora una volta, purtroppo, il Ministro dell’Istruzione, seguendo illustri precedenti dei Ministri Gelmini e Moratti, mette in cattiva luce i docenti.Sono convinta che oggi il Ministro dell’istruzione dovrebbe ringraziare pubblicamente docenti e dirigenti scolastici e personale ATA, che, con il loro impegno e la loro competenza, hanno consentito alla scuola pubblica italiana di mantenere un buon livello di qualità, nonostante i drammatici tagli subiti, nonostante le condizioni ambientali ed edilizie spesso del tutto inadeguate, nonostante il blocco dei contratti. E’ vero, ci sono insegnanti che non fanno il loro dovere e che arrecano danno al lavoro di tanti. Ma perché partire sempre da lì? Perché continuare a gettare discredito nei confronti di lavoratori pubblici che rivestono un ruolo delicatissimo per l’educazione dei giovani e la crescita del paese? Infine, se provvedimenti disciplinari contro chi svolge in modo scorretto ed inadeguato il proprio lavoro, in tutti i settori della pubblica amministrazione, devono giustamente essere previsti, si proceda con modifiche normative coerenti, come avevamo iniziato a fare con il Ministro Fioroni, smettendola di evocarli in modo da gettar fango, senza mai attuarli”.

Ringraziare pubblicamente docenti, dirigenti e personale Ata. Che vanno avanti quotidianamente tra mille difficoltà, spesso per puro spirito missionario. Altro che licenziarli, non conviene proprio…