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Liceo biomedico al Copernico di Udine, per Pittoni (LEGA) è la via per superare il numero chiuso

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Tra le battaglie politiche del responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, c’è sicuramente il progetto per superare il numero chiuso per la facoltà di medicina. L’ex Senatore leghista aveva proposto, nella legislatura passata, un disegno di legge che aveva l’ambizione di introdurre l’indirizzo biomedico tra le opzioni dei licei classici e scientifici. Questo disegno di legge, sostiene Pittoni, sarebbe stato il primo passo per il superamento del numero chiuso nelle facoltà sanitarie e di medicina.

Le dichiarazioni di Mario Pittoni

«Saluto con soddisfazione l’ingresso del Copernico di Udine tra i licei che colllaborano alla sperimentazione del progetto “Curvatura biomedica”, da me supportata fin dalla nascita nel 2011 al Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, grazie alla dirigente Giuseppina Princi ora assessore regionale. Inserire l’indirizzo biomedico tra le opzioni dei licei classici e scientifici è infatti l’obiettivo di un mio disegno di legge, come primo passo per il superamento del numero chiuso nell’accesso ai corsi universitari di medicina». Lo dichiara il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, la scorsa legislatura presidente della commissione Cultura al Senato. «In questo modo – spiega Pittoni – i ragazzi possono verificare quanto sono portati a tale tipo di studi. Si tratta cioè di un filtro qualitativo in grado da una parte di contenere i numeri (abbandona più di uno studente su tre) e dall’altra giustificare nuovi investimenti, così da non dover escludere chi merita. Premesso che la prima questione da affrontare per evitare che il Paese resti senza medici (allarme che lanciamo dal 2010) riguarda l’adeguamento dei fondi per la specializzazione, il percorso “Curvatura biomedica” può essere davvero una risposta importante per l’abbattimento del numero chiuso che penalizza la formazione di nuovi medici, insieme alla proposta ispirata al modello francese che prevede alcuni esami mirati in un arco di tempo definito, così da scoraggiare i “perditempo” (che puntano sulla fortuna) e con la garanzia di maggiore efficacia rispetto agli attuali quiz per individuare – conclude Pittoni – attitudine e qualità dei candidati».