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L’infermiere scolastico per tutti gli alunni con grave disabilità: la battaglia vinta di una mamma del teramano

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La mamma di una bimba di Martinsicuro (Teramo), sei anni, con una mutazione del gene SCN2A dalla nascita, dopo una dura lotta, sostenuta dall’Associazione Carrozzine Determinate e dalla Cgil Abruzzo Molise, nonché dell’Associazione “Insieme per Silvia – SCN2A”, di cui la donna è presidentessa, ha ottenuto- riporta TgCom24– che nella sua regione venga implementato in tutte le scuole il servizio di “infermeria scolastica”.  

“Abbiamo chiesto una risposta chiara e concreta circa l’estensione del servizio Adi (Assistenza domiciliare integrata) e siamo riusciti a ottenere non solo la presenza dell’infermiere a scuola, che garantisce ad alunni con disabilità o malattia rara attività sanitarie, ma anche una straordinaria risposta a livello sociale. Un risultato storico per il quale ringraziamo, per l’empatia e la sensibilità, l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, l’assessore alle Politiche sociali, Roberto Santangelo, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Parliamo, d’altronde, di diritti costituzionali inalienabili, peraltro sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.

E a Tgcom24 annuncia: “Aspetto l’incontro con il ministro Schillaci, perché questo tipo di servizio sia inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), per consentire regolare programmazione di risorse umane e finanziarie”.

E non solo, dice ancora a TgCom24, nel corso di una intervista: “Dopo un anno di attese e richieste otteniamo un risultato importantissimo: il diritto all’istruzione e alla salute per tutti quei bambini con disabilità gravissima che non potevano andare a scuola per mancanza di assistenza infermieristica. Moltissime le denunce pubbliche, gli incontri e le riunioni. Persino una petizione su Change.Org, che è ancora aperta e ha già ottenuto più di 16mila firme. Ora, finalmente, c’è l’ufficialità, con un documento datato 25 giugno, al termine di un incontro decisivo”.

Ora, “il servizio è ha disposizione grazie a un documento strategico a livello regionale per tutte le Asl e, di conseguenza, per tutti i bambini con gravissima disabilità che necessitano di attività sanitarie. In questo modo abbiamo dato ad esso forma stabile e definitiva. In pratica, è stata fatta un’integrazione al capitolato delle cure domiciliari che prevede l’assistenza al di fuori del domicilio”. 

E aggiunge infine: “Resto a disposizione con la mia Associazione per tutte le famiglie che possono contattarmi nel caso necessitino di supporto riguardo questo tipo di assistenza”.