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Maestra chiama “zulù” alunni stranieri e si difende: “Non è un insulto. Non si può dire niente a scuola, subito ti mettono in croce”

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Maltrattamenti, vari abusi e insulti razzisti verso alunni di origine africana: due maestre di una scuola paritaria di Asti, come abbiamo scritto ieri, sono state interdette temporaneamente dall’insegnamento. Una di loro, come riporta Il Corriere della Sera, si è difesa polemicamente.

“La collega? Fatti suoi”

“Chiamare zulù un bambino africano non è un insulto, c’era anche una canzone. Non se la ricorda? Comunque con l’insegnamento ho chiuso, non si può dire niente a scuola che subito ti mettono in croce”, queste le parole della donna, che insegna da quarant’anni, “Per fortuna ci sono le immagini”, le quali a suo dire mostrano solo “qualche rimprovero e modi spicci”.

Della collega, ripresa con le microtelecamere a mangiare i pasti preparati dai genitori dei bambini dice solo: “Fatti suoi”.

Nell’ordinanza però si parla di insulti, spintoni, percosse, minacce e pressioni psicologiche. I carabinieri hanno piazzato telecamere nascoste nelle classi dopo la segnalazione dei genitori. Segnalazione partita da una madre dopo aver visto il figlio tornare a casa con una ferita: “Quella maestra mi ha riferito che mio figlio ha sbattuto accidentalmente mentre lei lo stava rimproverando per aver disturbando un compagno. Ma mio figlio ha dato un’altra versione dei fatti. La maestra lo ha colpito con una scopa al capo mentre era in bagno. In altre occasioni il bimbo è stato chiuso in bagno per punizione”.

I filmati hanno poi documentato episodi che risalgono allo scorso aprile. La docente avrebbe dato un pugno con le nocche sulla testa di un allievo di origini africane. Lui sarebbe stato chiamato zulu: “Mettiti bene sotto il tavolo, zulu”; “Non si mangia con le mani, sei uno zulu della foresta”. L’altra invece lo minacciava: “Ti do una sberla e ti faccio saltare le cervella”. Poi gli insulti a sfondo razziale: “Bingo Bongo”. “Smettila, se no ti sbatto immediatamente dai topi”. “Sei un asino brutto”. “Demente”, “tonto”, “co***one”. I destinatari erano bambini dai tre ai cinque anni.

Il precedente di una delle maestre

Le telecamere mostrano anche l’altra maestra che prende del cibo dall’immondizia per darlo a una bambina. In altre occasioni viene filmata mentre mangia dai contenitori prima di distribuirli per il pranzo. Infilando la faccia e mangiando con voracità. Sempre lei mangia tutti i budini destinati ai bambini. E dopo aver tolto il pannolino a una bambina, l’avrebbe lasciata nuda in mezzo alla classe. La prima docente ha un precedente a suo carico, con l’accusa di abuso di mezzi di correzione: “Una sciocchezza. Strappai un foglio a un bambino. Purtroppo quella volta non c’erano le telecamere a dimostrare che avevo ragione io”.