Home Attualità Maestre violente con gli alunni, il giudice incredulo: personalità prevaricatrici

Maestre violente con gli alunni, il giudice incredulo: personalità prevaricatrici

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Comportamento “sintomatico di una personalità prevaricatrice, incurante delle più elementari esigenze di bambini in tenerissima età e del tutto indifesi”. È pesante il giudizio espresso dal Giudice delle indagini preliminari sul comportamento assunto da quattro maestre siciliane, denunciate per violenze fisiche e verbali contro i propri alunni di una scuola primaria di Trapani. Un comportamento che, purtroppo, conferma la presenza di alcuni docenti che non hanno la minima coscienza dell’importanza della professione che svolgono.

L’accusa: insulti, minacce, percosse e vessazioni psicologiche

Il caso era giunto agli organi competenti, dopo tre mesi di indagini della Polizia di Stato, seguite alla denuncia di un’insegnante.

Prima di arrivare alla formulazione dell’accusa, gli agenti hanno verificato la fondatezza delle ipotesi, piazzando alcune microcamere nell’aula dove operavano le docenti. Grazie alle telecamere quali, si è potuto vedere cosa accadeva durante le ore di lezione: insulti, minacce, percosse e vessazioni psicologiche.

In attesa del processo, le insegnanti sono state intanto interdette per un anno dall’esercizio della professione, on un’ordinanza cautelare del Gip, su richiesta della Procura.

A Modica due maestre rinviate a giudizio

Intanto, sempre dalla Sicilia giunge la notizia che due maestre, in questo caso del ragusano, in servizio nella scuola materna De Amicis di Modica, sono state accusate di maltrattamenti nei confronti degli alunni. Anche in questo caso, sono state rinviate a giudizio dal Gip Giovanni Giampiccolo e compariranno davanti al Giudice monocratico il prossimo 21 settembre.

Le due maestre, di 60 e 45 anni, riferisce l’Ansa, sono già state sospese dal servizio per effetto di un provvedimento emesso dall’Ufficio Scolastico Regionale: sono accusate di avere tenuto atteggiamenti aggressivi e ingiuriosi nei confronti di un minore di origine tunisina, i cui genitori si sono costituiti parte civile con l’avvocato Piero Sabellini.