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Mattarella: il futuro è nelle vostre mani. E gli alunni gli consegnano una lettera

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Il presidente Sergio Mattarella, in visita  ieri nelle zone del terremoto, a  Norcia ha incontrato gli studenti delle scuole superiori ospitati in un prefabbricato. “Il presidente – ha detto il sindaco – ha voluto salutare i ragazzi dopo avere visitato un’azienda a Preci perché per lui scuola e lavoro sono i pilastri fondanti della comunità. Con i nostri giovani si è scusato per avere fatto loro allungare l’orario”.

“Al presidente – ha affermato il sindaco – ho detto che il Paese e le istituzioni stanno funzionando”. Nella lettera consegnata a Mattarella, invece, gli studenti hanno chiesto di “non essere abbandonati”. Sottolineando anche che “scuola e lavoro” sono “punti di riferimento per la rinascita”.

“Sono stato a Ussita, a Preci, ora a Norcia per manifestare solidarietà a tutti i comuni colpiti dal terremoto. Comuni, distribuiti tra Umbria, Marche Lazio, che non sono solo il centro geografico dell’Italia ma adesso anche il centro affettivo, perché in tutto il nostro Paese vi è un sentimento convinto e profondo di sostegno e solidarietà nei vostri confronti”.

 

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 Il presidente ha sottolineato come vi sia comprensione di ciò che il terremoto “comporta e ha comportato, le difficoltà, i traumi, l’angoscia per il futuro”.

“In questa mattinata sto visitando delle scuole e delle aziende, perché le scuole e le aziende sono gli elementi la cui continuità garantisce la ripresa della vita di questi Comuni. Ma potete essere tranquilli – ha aggiunto – che le Istituzioni sono e saranno vicine a voi, a tutte le persone dei Comuni colpiti dal sisma”. 

“La ricostruzione e il futuro sono nelle vostre mani”: così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto così agli alunni della pluriclasse della scuola primaria di Preci incontrati nel corso della visita alle zone terremotate. Lo hanno raccontato loro stessi, emozionati, dopo avere consegnato al Capo dello Stato un lettera e un disegno dell’abbazia di Sant’Eutizio, fortemente danneggiata dal sisma.

La lettera dei bambini di Preci si apre con un affettuoso “caro presidente”. “Siamo contenti e onorati della vostra visita nel nostro piccolo ma importate paese. Importante non solo per noi ma perché ricco di storia e di cultura: la nostra abbazia di Sant’Eutizio ha ispirato il monachesimo di San Benedetto, mentre i cerusici della scuola di chirurgia hanno operato in tutta Europa nel medioevo”.

“Vi preghiamo di far ricostruire il nostro meraviglioso paese al più presto – hanno scritto ancora i bambini – per permetterci di tornare alla nostra quotidianità, che tanto ci manca”.