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Messina Denaro, la scuola che frequentò sarà intitolata a Giuseppe Di Matteo. Alcuni docenti e genitori contrari, la ds smentisce

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Sta scoppiando un vero e proprio caso attorno alla scuola Ruggero Settimo di Castelvetrano, in provincia di Trapani, istituto dove il latitante Matteo Messina Denaro, catturato lo scorso gennaio dopo anni, frequentò da piccolo e che si trova a pochi metri dalla sua storica casa.

Come riporta Il Corriere della Sera un’associazione antimafia, l’Anm, l’Associazione nazionale magistrati di Marsala ha proposto di intitolare la scuola, per dare un messaggio forte, al piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito di mafia, sequestrato, strangolato e sciolto nell’acido a soli 12 anni dopo 779 giorni di prigionia. Tra i mandanti dell’orribile gesto proprio Messina Denaro.

L’Associazione decisa

A quanto pare, però, quest’idea non sarebbe piaciuta ad alcuni docenti ed alcuni genitori, che avrebbero espresso perplessità alla dirigente, Maria Luisa Simanella. Il motivo? La storia del piccolo Di Matteo sarebbe stata giudicata troppo tragica e complessa da spiegare agli alunni delle elementari, che probabilmente sarebbero portati a chiedersi chi fosse il personaggio a cui è intitolata la loro scuola. In più, non si vorrebbe offendere la memoria di Ruggero Settimo, ammiraglio siciliano a cui è dedicato al momento l’istituto.

La preside, per evitare problemi e polemiche, avrebbe fatto una controproposta: lasciare l’antico nome alla scuola e dedicare al bimbo un edificio adibito a segreteria. Ma l’Anm, che al gesto dà un valore simbolico importante, ha declinato l’offerta.

“Non voglio entrare in polemica con una scuola che si è distinta nel tempo per belle iniziative sulla legalità — ha detto il presidente dell’Associazione Guercio —. L’anno scorso i bambini hanno vinto il concorso che proprio l’Anm ha bandito per il trentesimo anniversario della strage di Capaci. Non discutiamo quindi del valore del lavoro dei docenti, ma non potevamo accettare questa soluzione proprio per l’importanza che diamo alla proposta: raccontare ai bambini la storia di una vittima innocente dei boss”.

Nessun ostacolo all’intitolazione?

La dirigente ha comunque smentito tutto ciò all’Ansa: “E’ infondato quanto sostenuto da alcuni organi di stampa circa resistenze da parte dei genitori alla nuova intitolazione. Non ho dubbi che la proposta sarà accolta da tutti i componenti del consiglio d’istituto”.

Una decisione sarà comunque presa il 15 marzo, data in cui si terrà una assemblea aperta a docenti, famiglie, cittadini e politici per discutere del caso e procedere, eventualmente, all’iter.