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Maturità 2025: un candidato su tre crede che ci sia ancora il tema storico, il 54% non sa quando inizia la prima prova

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Ormai siamo alle porte della maturità 2025: nonostante manchi pochissimo alla prima prova scritta d’italiano, come ha rilevato Skuola.net, molti dei candidati all’esame di Stato non hanno idea di cosa si troveranno davanti dal 18 giugno in poi.

Skuola.net ha “interrogato” 1.000 diplomandi, proprio sulle modalità di svolgimento dell’esame. Quasi la metà di loro, ad esempio, non sa enunciare correttamente come è strutturata la prima prova scritta, né quali sono le tipologie di tracce previste: addirittura ben 1 su 3 è convinto che potrà trovarsi di fronte un tema storico, quando questa tipologia è stata abbandonata dal 2019.

E se non stupisce più di tanto la confusione attorno al Capolavoro – che, a un anno dalla sua introduzione, continua a generare dubbi e incertezze – colpisce invece il fatto che solo 2 su 3 sappiano con certezza quale sarà la materia oggetto della seconda prova e che quest’ultima sarà corretta da un docente interno.

Dubbi anche sulla seconda prova, sul colloquio e sul punteggio

In più, solo il 54% conosce esattamente l’orario ufficiale di inizio delle prove scritte, fissato per le 8:30 in punto. Lo scenario non migliora sul fronte seconda prova. Il cosiddetto scritto “di indirizzo” rappresenta da sempre un terreno scivoloso per molti maturandi, e non colpisce che le sue dinamiche restino poco chiare. Anche in questo caso, il 16% degli studenti non ha ben presente la data in cui si svolgerà la prova, prevista per il 19 giugno. E solo 2 su 3 hanno colto il “regalo” del Ministro Valditara: la presenza di una sola materia caratterizzante anziché due, come invece prevede la normativa vigente.

Di contro, il 26% degli intervistati si aspetta due materie d’indirizzo, mentre un ulteriore 16% crede addirittura che a sceglierle sia la commissione d’esame. Tradotto: una parte significativa degli studenti non è nemmeno a conoscenza della materia ufficialmente indicata dal MIM per la seconda prova, teoricamente la più importante.

E per quanto riguarda il colloquio? Già alcune risposte parlano da sole: 1 su 6 non è al corrente che l’interrogazione partirà da uno spunto – che sia un testo, un documento o un’immagine – scelto dalla commissione. Circa 3 su 10, poi, credono di dovere portare un elaborato da discutere davanti la commissione (cosa che invece deve fare solo chi avrà 6 in condotta).

Avendo poca dimestichezza con i meccanismi “basilari” della Maturità, non sorprende, dunque, che sfugga anche il ruolo del Curriculum dello Studente e del Capolavoro, due strumenti che hanno generato diversi dubbi, anche tra gli addetti ai lavori, e che i maturandi non sembrano aver, appunto, digerito appieno.

Solo 2 su 3 dimostrano di avere veramente recepito la funzione svolta dal CV dello Studente – che va obbligatoriamente compilato – che può servire alla Commissione per esaminare il percorso formativo dello studente. Peccato che il 18% sia convinto che questo non sia parte integrante dell’orale, mentre per il 14% si parla di un oggetto del tutto sconosciuto.

Passando al Capolavoro, lo smarrimento – se possibile – aumenta ancora. Introdotto nel 2024, il Capolavoro è un qualsiasi tipo di prodotto (elaborato, documento ecc) da caricare nell’apposita sezione dell’E-Portfolio. In sintesi non è altro che un resoconto di una qualsiasi attività svolta, anche extrascolastica, che lo studente ritiene indicativa del proprio percorso.

Ma non si tratta di un compito aggiuntivo né tantomeno di una prova d’esame. Il che significa che non potrebbe essere utilizzato dalla commissione in sede orale: peccato che ben il 73% dei rispondenti sia convinto del contrario, mentre solo 1 su 4 ha davvero recepito l’antifona.

Anche per quanto riguarda il punteggio, non mancano i dubbi. Molti maturandi sembrano non aver preso ancora familiarità con la valutazione delle tre prove d’esame. Solo l’82% degli intervistati sa che il colloquio finale vale fino a 20 punti, mentre un buon 10% non sa che prima prova e seconda prova hanno lo stesso peso del terzo step dell’esame.

Sul fronte dei crediti formativi la situazione migliora leggermente: oltre 7 studenti su 10 sanno che il tetto massimo accumulabile durante il triennio è di 40 punti. Una nota positiva arriva infine dalla composizione della commissione: l’85% degli studenti ha ben presente che sarà “mista”, con tre membri interni, tre esterni e un presidente esterno a guidare i lavori.

Maturità 2025, i dati

Quest’anno saranno 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

Licei: 268.577

Istituti Tecnici: 169.682

Istituti Professionali: 86.156

Le commissioni d’Esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno. Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 19 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato (https://www.istruzione.it/esami-di-stato/) consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.

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Maturità 2025, cosa devono fare i commissari e i presidenti?

Gli Esami di Stato per l’a.s. 2024/2025 sono disciplinati dalla specifica Ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025. Essa dispone tutte le principali modalità organizzative e operative per il corretto e uniforme svolgimento degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, dall’inizio della sessione d’esame alla sua conclusione.

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La presente Guida, nel voler tracciare i principali adempimenti e le procedure che i Presidenti e i Commissari per gli Esami di Stato 2025 dovranno mettere in atto, vuole essere un utile supporto per le Commissioni che si insedieranno il 16 giugno 2025.