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Meloni sui movimenti studenteschi e Valditara: “si deve partecipare senza che i docenti prendano in simpatia o antipatia gli studenti, non è educativo”

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta oggi, giovedì 29 dicembre, alla conferenza stampa di fine anno dell’ordine dei giornalisti. La presidente ha risposto a diverse domande, tra cui una sulla dichiarazioni di Valditara e i movimenti studenteschi e al 68 che, in perfetta linea ancora con i concetti base della destra, dice essere stato l’incunabolo di “quell’idea antica della scuola come luogo di militanza politica”.

Meloni afferma: “Io ci sono cresciuta nei movimenti politici studenteschi, li considero la migliore palestra della mia vita. Io credo che Valditara si riferisca al fatto che la scuola sembra essere luogo di indottrinamento non per chi ci studia ma per chi ci lavora. Io penso che non sia giusto, penso che ognuno debba avare le proprie idee e chi ha la responsabilità di insegnare deve favorire la libertà di pensiero e l’associazionismo si deve fare senza che i docenti prendano in simpatia o antipatia gli studenti che partecipano, non è bello e non è educativo. Non so com’è adesso a scuola, ma a me è successo quando facendo politica a scuola”.

Il ministro dell’Istruzione aveva anche affermato: “Non tira più lo sciopero. Penso sia cambiato qualcosa in profondità: lo sciopero come strumento di lotta politica non tira più. Non funziona più. Si è chiusa, o si sta chiudendo, un’epoca. È ora di avviare una stagione di confronto costruttivo, nella logica di quella grande alleanza fra docenti, studenti, famiglie, istituzioni, parti sociali che ho da subito auspicato”. 

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