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“Ministro, blocchi le 24 ore, ma anche il concorso!”

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“A quanto pare il ministro Francesco Profumo avrebbe deciso di gettare la spugna sulle 24 ore di cattedra. Ottima decisione, ma a questo punto perché il Ministro non ritira una volta per tutte anche la proposta del concorsone ?”
E’ questo in sintesi l’ “invito” che il senatore leghista Mario Pittoni rivolge al Ministro dell’Istruzione sottolineando come entrambe le idee di Profumo (24 ore e concorso) hanno incontrato una opposizione pressochè generalizzata nel mondo della scuola.
“Ma – aggiunge Pittoni –
la questione è complessa: prima di fare ripartire i concorsi, perchè non approfittare dei numeri “galattici” del governo tecnico per rinnovare in maniera seria i meccanismi di selezione?”
“Sul tavolo del Ministro
– spiega Pittoni –
c’è un nostro progetto che finalmente avvierebbe un percorso di riequilibrio nella valutazione. Prevede che la posizione in graduatoria (regionalizzata) degli aspiranti all’insegnamento dipenda dal punteggio base – per i 4/5 acquisito con un’approfondita prova di preparazione, effettuata a parità di condizioni con gli altri iscritti allo stesso albo regionale (scelto in assoluta libertà) – cui si sommerà il risultato del concorso regionale”.
Secondo il senatore della Lega, un sistema del genere avrebbe almeno tre vantaggi.
Innanzitutto
“fungerebbe da “calmiere” agli spostamenti dalle zone con meno opportunità di lavoro ma valutazioni “generose”, a quelle con più posti disponibili ma con maggiore rigore nei voti, evitando che candidati valutati con manica larga in altre realtà possano scavalcare chi effettivamente merita” In secondo luogo “toglierebbe appetibilità ai corsi on line più o meno fasulli (spesso ridottisi a puro “mercato” dei punti) e allo scambio di favori tra strutture private e docenti (in particolare ore di insegnamento gratuite in cambio di punti)”.
“Che senso avrebbe 
– si domanda Pittoni –
spendere migliaia di euro per corsi che intervengono solo su 1/5 del punteggio base e non garantiscono la preparazione necessaria per puntare a una buona valutazione nella prova di preparazione che incide per i 4/5?”
Soprattutto, il meccanismo ideato da Pittoni “metterebbe in “competizione” gli aspiranti all’insegnamento iscritti ai vari albi regionali spingendoli a migliorarsi. Un candidato bravo, ma iscritto in una regione dove i bravi sono tanti, sarà infatti spinto a iscriversi nella regione vicina che magari ha meno bravi e offre più opportunità di lavoro. A quel punto però gli iscritti in quella regione avranno tutto l’interesse a darsi da fare per crescere professionalmente e non farsi sfuggire l’opportunità di conquistare la cattedra”.
Il fatto è che ormai i tempi sono davvero ristretti, anche se – con un “colpo di reni” in vista del traguardo di fine legislatura – il Governo potrebbe ancora farcela.
Se nel giro di 3-4 settimane il Consiglio dei Ministri approvasse un provvedimento ad hoc, forse la legislatura si potrebbe concudere con nuove norme in materia di reclutamento.
Ma ci vuole davvero un vero e proprio sprint finale.