Home I lettori ci scrivono Mobilità dirigenti scolastici, non mancano le contraddizioni

Mobilità dirigenti scolastici, non mancano le contraddizioni

CONDIVIDI

Vorrei evidenziare una paradossale contraddizione che si verificherà nel caso di approvazione dell’emendamento che prevede una mobilità interregionale al 100% dei dirigenti scolastici, fatti salvi i posti del concorso ordinario. Questo emendamento, di fatto, ridurrà i posti disponibili per la mobilità nelle regioni meridionali.

Faccio un esempio concreto riferendomi a quanto avverrà in Sicilia. Come riportato nel vostro articolo pubblicato in data odierna (https://www.tecnicadellascuola.it/in-sicilia-sarebbero-solo-42-i-posti-per-dirigenti-scolastici-nel-2025-26), l’USR Sicilia ha comunicato che saranno disponibili 42 posti per l’anno scolastico 2025/26, di cui 20 andranno ai vincitori del concorso ordinario (come previsto dall’emendamento, che tutela i posti per il concorso) e 22 saranno destinati alla mobilità interregionale.

Senza l’emendamento relativo alla mobilità al 100%, i 42 posti disponibili verrebbero ripartiti in modo diverso: 60% dei posti, quindi 25, andrebbero alla mobilità interregionale secondo quanto stabilito dal vigente CCNL. Ciò significherebbe 3 posti in più per i dirigenti che chiedono il trasferimento, rispetto a quanto avverrà con l’emendamento. È ragionevole ipotizzare che una simile situazione possa verificarsi in altre regioni meridionali.

L’emendamento in questione nasce con l’intento di favorire il rientro di molti dirigenti scolastici dalle regioni del Nord a quelle del Sud, ma i numeri dimostrano il contrario: con la nuova regola verrebbero trasferiti meno dirigenti rispetto a quanti ne verrebbero con l’attuale criterio del 60% previsto dal CCNL.

Lettera firmata