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Mobilità, il docente con coniuge invalido grave ha la precedenza nella scelta della sede

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L’insegnante che assiste un coniuge invalido e con gravi patologie ha la precedenza nelle procedure di mobilità.

A stabilirlo è stato, giovedì 8 giugno, il Tar della Liguria, accogliendo il ricorso di una docente di sostegno della scuola primaria che prima era stata assegnata alla sede di Savona, poi a Roma e Sorrento.

L’insegnante, il cui coniuge è stato riconosciuto invalido al 100 per cento, aveva presentato ricorso contro il ministero dell’Istruzione: il Tar ha ordinato al Miur di riesaminare il caso e di trovare una sede adeguata alle esigenze e ai diritti della maestra.

 

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Per i giudici del tribunale amministrativo, il docente che assiste un coniuge con invalidità grave ha diritto a un’assegnazione triennale nella sede di lavoro disponibile più vicina al domicilio della persona che accudisce in via esclusiva.

Il ministero dell’Istruzione, inoltre, è stato condannato dai giudici del Tar al pagamento delle spese di giudizio quantificate in 1.500 euro.

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