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Morta la docente che denunciò ritardi negli esami istologici in Sicilia: aveva 56 anni

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Una bruttissima notizia: la docente di 56 anni che qualche tempo fa ha denunciato ritardi nella consegna di esami istologici dopo la biopsia a cui era stata sottoposta per una grave malattia, pronta dopo otto mesi, è morta a Mazara Del Vallo, nel trapanese. La donna aveva ricevuto la diagnosi di tumore dopo otto mesi.

L’inchiesta

Come riporta Ansa, dalla sua denuncia è scaturita un’inchiesta della Procura di Trapani, ancora pendente, in cui sono indagati dieci medici. L’esame istologico fu richiesto nel dicembre del 2023 dopo che la donna subì un’isterectomia. L’esito arrivò nell’agosto 2024, ma il quadro clinico era compromesso con metastasi diffuse. 

Le parole della docente

“Dopo l’isterectomia non avendo avuto l’esito subito il tumore ha cominciato a camminare – queste le parole della docente lo scorso febbraio – Era stato diagnosticato come un semplice fibroma senza neppure l’urgenza e invece era molto più grave. Dopo tutti i disservizi che ho dovuto subire e che hanno messo a rischio la mia vita ho deciso di curarmi a Milano dove sono stati eccellenti fin dal primo istante. Mi hanno subito rifatto l’esame istologico perché dopo otto mesi volevano essere sicuri dell’esito”.

“Non ho rancore, né rabbia – aggiunge – La mia battaglia è per il futuro dei miei figli e di tutti i ragazzi che vogliono crescere in questa Isola. Per tutti i malati che non possono curarsi altrove come sto facendo io. La Sicilia si merita una buona sanità. Può sembrare una lotta contro i mulini al vento, ma qualcuno dovrà pure cominciare a farla”.

Presentata interrogazione parlamentare

Lo scandalo, dopo un servizio del Tg3 nazionale, è finito al centro di un’interrogazione parlamentare presentata da Giorgio Mulè (Fi). Il ministero della Salute ha scritto all’Asp di Trapani per avere chiarimenti sui tempi di lavorazione dei campioni istologici. “Entro il 31 marzo c’è l’impegno di chiudere tutti i referti istologici relativi al 2024 e refertare tutti i campioni istologici pervenuti dai presidi ospedalieri del territorio di pertinenza entro il mese di gennaio 2025”, aveva risposto il manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce.

“Voglio che venga praticata la giustizia e questa è una cosa che ha che vedere con il futuro, basta disservizi, basta pressapochismo, basta emigrare per curarsi – ha concluso mesi fa la docente – Sono stata criticata quando a dicembre del 2023 ho deciso di operarmi a Mazara del Vallo, io invece ho pensato fosse giusto visto che c’è un ospedale efficiente. Poi il calvario per aspettare l’esito. Si tratta di vite umane, di persone che muoiono, non si scherza. Questa lotta è per tutta la gente che non ha voce come me”.

Il messaggio di Valditara

Anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, aveva scritto alla docente:

“Gentilissima professoressa, la prego di accettare queste mie righe come segno di gratitudine per la passione con cui svolge il suo lavoro e ha saputo infondere nei suoi studenti”. 

“La sua è una vivida testimonianza di coraggio e dedizione al proprio ruolo a conferma di come l’insegnamento sia una vera e propria missione per persone con le qualità umane come quella da lei dimostrate. Saper trasformare una condizione così drammatica come la propria malattia in una battaglia civile e morale, a beneficio di tante persone, merita la riconoscenza e il plauso dell’intera comunità scolastica del nostro paese”. 

Il ministro aveva concluso, pregando la professoressa “di considerare il ministero dell’Istruzione del merito al suo fianco e di non esitare a contattarmi direttamente, per qualsiasi iniziativa possa dare sostegno al suo impegno per affermare il diritto alla salute e alla vita”.

E la donna aveva subito risposto al ministro: “Ringrazio il ministro per questo messaggio che mi ha molto commossa. Faccio solo il mio dovere con amore e per amore del bene”.

La docente, a marzo scorso, aveva scritto ai suoi alunni tramite Il Giornale Di Sicilia: “Oggi date il meglio di voi cari miei ragazzi, vi amo immensamente. Mi raccomando fate della vostra vita un capolavoro. Io tornerò presto tra i banchi di scuola, ne sono certa. Abbiamo tante battaglie da vincere insieme. Avrei tanto da raccontare dei miei colleghi, un plauso a loro e alla mia dirigente che mi sono particolarmente vicini e mi aspettano speranzosi”. Un messaggio che, col senno di poi, suona ancora più commovente.