Home Archivio storico 1998-2013 Generico Napolitano: “Può tornare lo stragismo”. Monti: “Cercare la verità, impegno forte”

Napolitano: “Può tornare lo stragismo”. Monti: “Cercare la verità, impegno forte”

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“Siamo ben più forti che in quei tragici momenti del ’92 per la crescente mobilitazione di coscienze e di energie si è venuta realizzando nel nome di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. E ha pure aggiunto: “La mafia e le altre espressioni della criminalità organizzata restano un problema grave per la democrazia da perseguire con la più grande determinazione e tenacia sulla strada dell’esempio di Falcone e Borsellino.” “Non si possono eludere problemi di riflessione interni alla magistratura ‘addossando al potere politico tutte le responsabilità della crisi della giustizia” e soprattutto la magistratura deve rimanere “distante dalle posizioni di partito”.
E poi in un altro  passaggio del suo discorso a Palermo in occasione del ventennale della strage di Capaci, ricordando la figura e le azioni di Falcone e Borsellino, il capo dello Stato ha richiamato la magistratura al loro esempio fondato “anzitutto sulla fedeltà alla Costituzione, come robusta e responsabile capacità di porsi al servizio del cittadino” e rimanendo “al di fuori di una irreale pretesa di onniscienza”. Secondo Napolitano, infatti, “l’autonomia e l’indipendenza che a Falcone erano care, si esprimevano nella sua libertà di giudizio e nel rispetto per le istituzioni, in una inequivoca distanza da posizioni di partito”.
” E rivolto ai giovani, chiudendo il suo discorso, ha lanciato un appello tra gli scrosci degli applausi: “Scendete al più presto in campo  per rinnovare la società e la politica”. “Scendete al più presto in campo, aprendo porte e finestre se vi si vuole tenere fuori, per rinnovare la politica e la società. L’Italia ne ha bisogno, l’Italia ve ne sarà grata”. “Non escludo un ritorno allo stragismo non possiamo escludere violenza di stampo stragista”.
Monti
“Non c’é alcuna ragione di Stato che possa giustificare ritardi nell’accertamento dei fatti e delle responsabilità. L’unica ragion di Stato è la verità”. L’ha detto il premier Mario Monti intervenendo alla cerimonia nel giardino della memoria delle vittime di mafia, riferendosi alle indagini sulle stragi di Capaci e di via d’Amelio.
 “Deve esserci un impegno sempre più forte nella selezione dei rappresentanti da eleggere ai vari livelli di governo. Gli apparati dello Stato devono essere sempre lontani dal sospetto di legami di prossimità con le organizzazioni mafiose”.
“No alla mafia, no all’illegalità, no alla corruzione, no al ricatto e alla logica dello scambio di chi promette e poi scarica su altri le responsabilità. Si alla giustizia, all’impegno gratuito e alla legalità”. Sono le parole usate dal premier Mario Monti ricordando l’impegno e la vita di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo, assassinati vent’anni fa nella strage di Capaci. “Sulle stragi di Falcone e Borsellino in questi anni sono emersi particolari che hanno fatto rivedere sentenze e pezzi mancanti che devono essere cercati fino in fondo”.
Nel pomeriggio l’appuntamento è sotto l’Albero Falcone in via Notarbartolo, dove i ragazzi troveranno ad attenderli Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso, e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, per celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dal trombettiere della Polizia di Stato all’orario della strage (17.58). 
Un altro momento di ricordo e solidarietà concluderà la giornata allo Stadio comunale “Renzo Barbera” di Palermo dove si disputerà la Partita del Cuore tra la Nazionale Cantanti e la Nazionale Magistrati in diretta su Rai Uno.