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Nazioni Unite: la povertà allontana dalla scuola

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Un nuovo ambizioso piano per le Nazioni Unite: assicurare che entro il 2015 i bambini di tutto mondo, maschi e femmine indiscriminatamente, possano concludere il ciclo di scuola elementare. L’obiettivo di sviluppo, contenuto nel rapporto 2008 è stato presentato l’11 settembre a New York: nello studio emerge come la mancata frequenza scolastica debba quasi sempre ancora essere associata allo stato di povertà.
Nell’Africa sub sahariana, ad esempio, le Nazioni Unite hanno constato che lo stato di indigenza delle famiglie è strettamente legata alla mancata scolarizzazione: in tutta la vasta area territoriale il tasso di iscrizione dei bambini alla scuola elementare ha solo di recente raggiunto il 71 per cento, Questo significa che ancora circa 38 milioni di bambini continuano a non andare e scuola. La percentuale sale al 90 per cento per nell’Est asiatico, dove però vi sono meno abitanti ed infatti si contano 18 milioni di bambini non iscritti nelle scuole.
Se poi si vanno a verificare le condizioni dei bambini rifugiati il quadro è ancora più pesante: dei bambini appartenenti a 114 campi profughi, esaminati in 27 paesi diversi, solo il 60 per cento andava a scuola e almeno il 20 non frequenta una scuola ufficialmente riconosciuta.
Il trend degli ultimi anni è comunque incoraggiante: “in quasi tutte le regioni del mondo – fanno sapere dalle Nazioni Unite – l’iscrizione nelle scuole primarie nel 2006 infatti toccato il picco del 90 per cento. Non solo: in alcuni paesi questa percentuale sarebbe quasi del 100 per cento”.
Secondo il rapporto, inoltre, il numero dei bambini tra i cinque e i dieci anni non iscritti alla scuola elementare è diminuito da 103 milioni nel 1999 a 73 milioni nel 2006 e questo malgrado l’aumento dei bambini di questa età. Un successo per l’ambizioso programma delle Nazioni Unite che sottolinea come l’impegno dei singoli Governi può dare seguito a risultati importanti. Soprattutto se riusciranno a migliorare, aiutati da quelli economicamente messi meglio, le condizioni di povertà generalizzata in determinate aree.