Home I lettori ci scrivono Non è un Paese per insegnanti

Non è un Paese per insegnanti

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Solo Joel e Ethan Coen riuscirebbero a cogliere tutto il paradosso desolante, la trama fumettistica, il teatrino assurdo e anche la violenza gratuita che sta caratterizzando la vicenda riguardante la restituzione di 150 euro mensili imposta agli insegnanti. Solo i fratelli Coen riuscirebbero a trasformarla in una fra le loro sceneggiature più incredibili per un film che immagino avrebbe un titolo memorabile: “Non è un paese per insegnanti”. Il provvedimento che blocca, ancora una volta, gli scatti di anzianità del personale della scuola si conosceva da settembre; la nota del Ministero che chiede la restituzione dei 150 euro in busta paga è del 27 dicembre ma solo ieri, 8 gennaio, i principali quotidiani hanno lasciato un po’ di spazio per la notizia. Guarda caso, dopo poche ore, il problema sembrava risolto magicamente da un incontro tra Letta, Carrozza e Saccomanni. E poi tutti a cinguettare tranquillamente, a far dichiarazioni in pompa magna, a farsi intervistare sulla rete nazionale, a far proclami sulla Costituente. Francamente non condivido le dichiarazioni e nemmeno le rassicurazioni. 
Sinceramente non capisco i toni soddisfatti ed i contrasti artefatti. Onestamente non comprendo i falsi litigi ma neppure i finti prodigi. “Il merito è del PD”, fa capire Davide Faraone responsabile del settore scuola del Partito. Caro Davide, aiutami a capire, il PD del segretario Renzi sarebbe riuscito a cambiare quello che il PD del Presidente Letta aveva deciso e anche quello che il PD del Ministro Carrozza conosceva bene. Ci vuole del coraggio a prendersi il merito di tutto questo; prima bisognerebbe prendersi tutta la responsabilità, che vuol dire riconoscere la colpa di una vicenda semplicemente indecente. Premesso che dobbiamo ancora sapere dove prenderanno i soldi per l’operazione e che non sappiamo ancora che se questa vicenda riguarderà anche il personale che avrebbe dovuto vedersi riconosciuti gli scatti nel 2012 e nel 2013, vorrei chiarire che lo scorso anno il Ministero, per pagare in ritardo i legittimi scatti di anzianità a parte del personale della scuola, ha sottratto i soldi alla scuola stessa, riducendo drasticamente in tal modo il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa. Non sarà che magari adesso qualcuno si aspetta che gli insegnanti debbano ringraziare per l’interessamento? dopo che si sono sentiti chiedere indietro i soldi percepiti in ritardo ed in malo modo? dopo che si sono visti riconoscere in ritardo qualcosa che non sembra essere più un diritto? dopo qualche euforico cinguettio di smentita? Conosco una sola parola che mi aiuta a sintetizzare un consiglio ai responsabili di questa squallida vicenda: “Vergognatevi!”