Home Didattica Non piacciono a tutti le nuove Indicazioni nazionali 2025

Non piacciono a tutti le nuove Indicazioni nazionali 2025

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Continuano a suscitare polemiche e prese di posizione contro le nuove Indicazioni nazionali 2025 del ministro Giuseppe Valditara, come è descritto in un articolo del Domani che riporta l’incontro tra oltre 30 realtà bolognesi – associazioni, movimenti, sindacati, gruppi di docenti – riunite per fare il punto sulla proposta del Ministero.

Presenti oltre 200 persone,  il gruppo territoriale del Movimento di Cooperazione Educativa di Bologna, costituito da  associazioni, dirigenti scolastici, insegnanti, genitori, studenti e studentesse, anche universitari, professori, semplici cittadini, ha lanciato un’iniziativa con lo scopo dichiarato è di fermare questa proposta di modifica delle Indicazioni nazionali scritte nel 2012.

Passando in rassegna il documento ed esaminandone i punti qualificanti, la conclusione dell’assemblea appare scontata, ovvero si tratterebbe di un attacco alle precedenti Indicazioni con un intreccio di sapere e potere che racchiudono lo spirito ideologico e politico dell’attuale destra al governo.

Un testo dai contenuti vecchi, in cui la conoscenza è declinata al singolare, l’uomo libero al maschile, la conoscenza è presentata come una realtà solida, fulgida, insindacabile, mentre l’insegnante è elevato a magister, a governante unico, detentore della Conoscenza, della Verità, della Giustizia, dandogli il mandato politico di costruire identità strette e regolate, a garanzia dell’ordine sociale.

L’incontro si è concluso con un appello al prossimo appuntamento a Roma, sabato 31 maggio, in un tavolo interterritoriale di coordinamento delle mobilitazioni in corso.

Sembra inoltre che siano molte le città in cui la scuola si starebbe mobilitando contro quello che è definito “un progetto educativo autoritario, cui si intende opporre una scuola democratica, insieme impaziente e ragionata”.