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Non solo in Italia, anche i docenti della Svizzera chiedono stipendi e compiti adeguati

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Stipendi bassi, cattive condizioni di lavoro. Non sono solo i docenti italiani a lamentarsi del peggioramento della loro professione. Anche al di là del confine, in Svizzera, la situazione non è diversa, anzi. Secondo quanto riporta il sito internet della Radiotelevisione elvetica (RSI), la Società svizzera degli insegnanti delle scuole secondarie (SSISS), le condizioni di lavoro e di assunzione dei docenti dei licei e delle scuole specializzate (scuola secondaria di secondo grado) sono nettamente peggiorate.

Per far fronte al crescente carico di impegni, i maestri si vedono inoltre costretti a diminuire il tempo di lavoro (più nella Svizzera tedesca che in Ticino).  Il corpo docenti ha dovuto fare i conti con le spese delle misure di risparmio adottate dai cantoni. Ciò si è tradotto in una crescita delle ore di lavoro, tagli salariali e vacanze forzate.

 

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LA RICETTA DELLA SSISS – Secondo l’organizzazione servono una diminuzione del numero di allievi per classe, la riduzione del numero di ore degli insegnanti, la messa a disposizione ai docenti di tempo per l’aggiornamento professionale e per l’approfondimento della propria materia, lo sgravio dei maestri da compiti che non sono in relazione diretta con l’insegnamento, nonché condizioni di assunzione attraenti.