
Con un comunicato di queste ore, il Ministro Giuseppe Valditara ringrazia il CSPI “per la puntuale opera di lettura del testo delle Indicazioni nazionali e per i suggerimenti contenuti nel parere”.
“Una parte importante delle osservazioni – aggiunge il Ministro – è stata accolta e sarà trasferita nel nuovo testo che verrà in settimana inviato al Consiglio di Stato per l’ultimo parere formale”.
“Le Indicazioni nazionali – conclude il Ministro – messe a punto dopo oltre un anno di lavoro della Commissione tecnica, numerose audizioni, e una ampia consultazione del mondo della scuola, costituiscono un documento importante per una formazione sempre più centrata sulla persona dello studente, capace di recuperare il patrimonio straordinario della nostra storia e cultura e di coniugarlo con le necessarie innovazioni”.
Con questo comunicato si chiarisce definitivamente anche un aspetto formale che fino a poche ore prima della pubblicazione del documento del CSPI non era del tutto chiaro.
Ad un certo punto, infatti, sembrava che quello del CSPI non fosse un vero e proprio parere quanto piuttosto un “elenco” di osservazioni.
Per la verità basta leggere il testo della norma che regola composizione e compiti del CSPI per capire la questione.
Le norme risalgono al 1999 e sono contenute nel decreto legislativo 233 di quell’anno.
L’articolo 2 del decreto è chiaro e inequivocabile
“Il Consiglio formula proposte ed esprime pareri obbligatori:
a) sugli indirizzi in materia di definizione delle politiche del personale della scuola;
b) sulle direttive del Ministro della pubblica istruzione, di seguito denominato “Ministro” in materia di valutazione del sistema dell’istruzione;
c) sugli obiettivi, indirizzi e standard del sistema di istruzione definiti a livello nazionale nonché sulla quota nazionale dei curricoli dei diversi tipi e indirizzi di studio;
d) sull’organizzazione generale dell’istruzione”.
E ancora il Consiglio “si pronuncia inoltre sulle materie che il Ministro ritenga di sottoporgli”.
Ma il Consiglio “esprime, anche di propria iniziativa, pareri facoltativi su proposte di legge e in genere in materia legislativa e normativa attinente all’istruzione e promuove indagini conoscitive sullo stato di settori specifici dell’istruzione, i cui risultati formano oggetto di relazioni al Ministro”.
Adesso, la nota del Ministro chiarisce la questione in modo definitivo: il CSPI ha espresso un parere a tutti gli effetti.
Nel documento, il termine “parere” non viene aggettivato e dunque non si dice se sia “contrario” o “favorevole”.
Si conclude però con la frase “Il parere del CSPI si sostanzia nelle osservazioni, nelle considerazioni e nelle proposte sopra espresse”.
Per comprendere quale sia la posizione del Consiglio è quindi sufficiente leggere con attenzione il testo del documento.